Montù o Montuni: vino, vitigno, caratteristiche
Il Montù, chiamato anche Montuni, è un vitigno a bacca bianca tipico dell’Emilia Romagna, in particolare della zona vinicola del bolognese, del ravennate e del modenese. È un vino storico che oggi sta cadendo nel dimenticatoio, ma che in passato è sempre stato presente al confine tra Emilia e Romagna, grazie alla sua ottima resistenza alla malattie della vite, alla vigoria e alla sua freschezza elegante.
Se leggete testi, pubblicazioni o blog sul vino c’è da mettersi a piangere. Il Montù è descritto come un vino sapido, fresco, ma poco carismatico, non molto profondo e portano a testimonianza la DOC Reno Montuni, un contenitore burocratico che non significa nulla e dove si trovano vinelli molto annacquati. Se parlate con alcuni vignaioli illuminati come Babini o Gabriele Succi vi diranno che il Montù è il bianco che cambierà l’Emilia-Romagna, il vino bianco che ha il potenziale per diventare grande.
È tipico, autoctono, ci potete fare dei vini bianchi strutturati visto che matura molto tardi, ma al contempo possiede grande acidità. Lo potete usare per fare vini salati come il mare, ma anche degli spumanti, insomma ha spessore e duttilità, ma pochi lo conoscono e ancora meno lo coltivano. E quando lo coltivano la raccolgono presto per non rischiare o per fare vini magri. Noi ci crediamo molto, diamogli ancora qualche anno, diciamo 10 e diventerà il nuovo Trebbiano, ma quello abruzzese style, non quello romagnolo!
Storia del vitigno Montù
Sebbene sia un vino storico, prodotto da secoli nelle zone pianeggianti del bolognese, non ci sono fonti attendibili, men che meno studi ampelografici su questo vitigno. La prima fonte scritta che cita il Montù è Monti, che nel 1875 lo chiama però Montocello, lo stesso nome con cui è stato catalogato nel Bollettino Ampelografico redatto nel 1879. Il nome sembra derivi dalla forma dialettale bolognese molt’ù, che significa molta uva: lo sforzo di fantasia è quasi doloroso.
Caratteristiche organolettiche del vino Montù
Il naso non è esplosivo, anzi offre suggestioni fruttate e floreali molto delicate, agrumi, fieno, erba e toni salini e lievemente maturi di cereali. Al palato il Montuni è un vino che nel peggiore dei casi è scialbo, tuttavia, se ben fatto, è un vino di grande spessore minerale, ottima freschezza, buona struttura e ottimo sviluppo gustativo. È un’uva che matura molto tardi, alla fine di ottobre, ha buccia spessa, acini piccoli, ricoperti da pruina copiosa, ma pochi lo fanno maturare a lungo per sviluppare tutta la sua carica. Da qualche anno alcuni vignaioli hanno iniziato a sperimentare con la spumantizzazione del Montuni, si presta, anzi ha tutte le caratteristiche giuste per riuscire bene in questa versione.
Zona di produzione del Montù
Non sono molti gli ettari vitati, ma sta crescendo poco alla volta. La sua culla, nonché zona elettiva sono le colline a sud della via Emilia tra Modena e Bologna. Si trova facilmente anche nel Ravennati, nelle vigne intorno a Bagnacavallo.
Abbinamenti consigliati per il vino Montù
La buona acidità, il sapore secco e deciso e l’ottima carica salata rendono il Montù un vino bianco perfetto per ogni occasione: dal pesce, ai crostacei, alle seppie ripiene, passando per salumi e crescentine per arrivare a vitello tonnato, pollo al curry, empanadas, hamburger, spaghetti alle vongole, pad thai, carbonara.