Lambrusco Viadanese: vino, vitigno e caratteristiche
Il piccolo borgo di Viadana, in provincia di Mantova, custodisce un piccolo gioiello dell’enologia lombarda: il vitigno Lambrusco Viadanese, con cui si produce il delizioso Lambrusco Mantovano.
È conosciuto anche con il nome di Groppello Ruperti, in onore dell’ampelografo Ruperti, il quale studiò e censì la varietà per primo, favorendone la coltivazione nella zona del mantovano.
Caratteristiche organolettiche
Il Lambrusco Viadanese è una personalità solare, ha ottima acidità, tannini vivaci, buon frutto croccante e tanta polpa. Le uve maturano tardi, è tra i Lambruschi più tardivi e per questo sviluppa una certa pienezza che ricorda più il Marani piuttosto che il Sorbara, con cui non ha molto da spartire.
Il bouquet è classico, pulito, terso nello sviluppo, carnoso con frutta rossa polposa, rimandi di fiori, geranio e sottobosco, timo e rabarbaro.
Al palato è terso, dinamico, mai statico grazie ad un’effervescenza squillante. La struttura non è mai esagerata, tuttavia freschezza, sapidità e bevibilità compensano egregiamente, donando piacevolezza.
Storia del vitigno Lambrusco di Viadana
Fa parte della grande famiglia dei Lambruschi, discendenti della leggendaria “Labrusca Vitis”, una serie di viti selvatiche di cui ci parlano già Plinio e Catone, ma che erano coltivate-addomesticate millenni prima di Cristo dai Celti nella Pianura Padana.
Con gli anni sono state domesticate, selezionate e quindi si sono adattate a varie zone dell’Emilia-Romagna e della Lombardia, e il nostro Lambrusco Viadanese, che ama il sole e suoli ricchi di umidità, ha trovato nel Mantovano un habitat eccellente.
Un tempo era un vino rustico e scorbutico, agreste, bevuto come alimento o usato per le zuppe o la colazione dei contadini, ma oggi ha perso la sua grossolanità e le vinificazioni sono sempre più precise e puntuali.
Le Cantine che lo producono non sono tantissime e hanno una dimensione ancora umana e molti sono i tentativi di produrre con attenzione, sostenibilità per offrire prodotti artigianali e “genuini” quindi segnatevi regalatevi un week end e non ve ne pentirete.
Merita. Non solo per assaggiare il vino e abbinarlo alla ricca e nobile cucina mantovana, ma anche per godere dello splendore artistico e architettonico della zona.