Tenuta Bonzara, Monte San Pietro
Abbiamo visitato la tenuta Bonzara a Marzo, quando ancora la neve ricopriva le colline e i vigneti di Monte San Pietro: lo spettacolo era splendido. A 450 metri di altitudine, nel cuore degli Appennini Bolognesi, la cantina Bonzara si erge solitaria su un cocuzzolo contornato da boschi e calanchi. Difficile immaginare che Bologna disti soltanto mezz’ora d’auto, da quanto il panorama è montagnoso e selvaggio.
Ad accoglierci c’era Francesco Lambertini, patron della tenuta Bonzara fin dalla fine degli anni 70, quando ereditò la cantina dal padre. La famiglia possiede queste terre dal 1950 e le ha sempre custodite e coltivate con amore. Il legame con la terra, la tradizione, l’orgoglio d’essere una delle più importanti cantine dei Colli Bolognesi si riflettono nell’intensità dei vini, nell’eleganza della cantina e nello splendore dalla barricaia.
A poca distanza dalla cantina la sorpresa più gradita: un mare di vigne che dalla cima della collina scende giù come una cascata, con le piante abbarbicate alla terra e alle rocce. La posizione gode di una ventilazione costante, grazie a cui i trattamenti chimici sono ridotti al minimo, tanto che in vigna si è adottato il regime di lotta integrata.
I vigneti sono allevati a Guyot e cordone speronato e hanno un’età media di 20-30 anni. In vigna vige il massimo rigore: potature corte e diradamento dei grappoli per avere poca uva, ma di qualità eccelsa.
La tendenza è quella di produrre vini intensi con concentrazione e polpa: l’escursione termica e il calcare dei terreni infondono grande eleganza, vanno a rifinire un struttura di spessore che non perde mai di vista la tipicità. La tenuta Bonzara si distingue per una produzione attenta e di grande livello, al cui apice troviamo il Pignoletto “Vigna Antica” e il Cabernet Sauvignon “Bonzarone”, i due vitigni che hanno reso grandi i Colli Bolognesi.
Perché dovreste visitare la tenuta Bonzara?
Prima di tutto perché è una delle più antiche cantine dei Colli Bolognesi e per la passione con cui Francesco Lambertini conduce la cantina: il piccolo museo di storia contadina allestito nella vecchia stalla; la trattoria annessa che offre i piatti della tradizione bolognese. Tutto fa parte di un progetto di territorialità, volto a valorizzare il territorio dei Colli Bolognesi, con una spiccata sensibilità per la tutela dell’ambiente, come dimostra il poderoso impianto fotovoltaico che alimenta la tenuta.
Colli Bolognesi Cabernet Sauvignon DOC, “Bonzarone”
Questo Cabernet Sauvignon ha fatto la storia dei Colli Bolognesi e anche l’annata 2009 si dimostra all’altezza. Seduce con mirtilli sotto spirito, cedro, prugne in confettura, folate di pepe e ginepro che si alternano a spezie dolci e delicati richiami di erbe alpine. Se al naso è tipico e sontuoso in bocca è ancora meglio, grazie ad una struttura possente, dominata da tannini che si svolgono lentamente, nonostante una concentrazione eccezionale. L’equilibrio è già buono, con un’acidità e una mineralità pazzesca a fare da spalla, ma con 7-8 anni di affinamento diventerà splendido. Finale lunghissimo con caffè, liquirizia e un ritorno di viole appassite. Un Cabernet Sauvignon da abbinare a vitello tonnato, pollo al curry, lasagne al forno, roast beef, hamburger, filetto alla Wellington.
Colli Bolognesi Classico Pignoletto DOC, “Vigna Antica”
Colore paglierino intenso. Al naso è un tripudio di fiori e note minerali: mughetto, acacia, gesso, ginestra, timo, glicine, felce. La frutta gialla e le mandorle fanno il resto, conferendo al bouquet una complessità raffinata e persistente. In bocca è vibrante, molto fresco, ma splendidamente rotondo, con le note sapide che percorrono il vino da cima a fondo, rendendolo strutturato e sontuoso.
Colli Bolognesi Merlot DOC, “Rocca di Bonacciara”
Il vino che ci ha maggiormente stupito. Un Merlot di grande stoffa, con un naso sontuoso, dove soffici note di prugna, alloro, erbe medicinali, olive, more, cola, rabarbaro si intrecciano per dipingere un affresco di grande intensità espressiva. In bocca è voluminoso, caldo, attraversato da note minerali che assumono svariati sapori, dal tè, alla menta, al tabacco, ma resta sempre molto bevibile, morbido. I tannini sono già svolti, l’equilibrio è notevole in questo Merlot che non ha nulla da invidiare al più blasonato Bonzarone. Un Merlot da abbinare a pappardelle al ragù di lepre, filetto tartufato in crosta, brasato di manzo al ginepro.
Colli Bolognesi Superiore Sauvignon “Le Carrate”
Veste paglierina. Il naso è molto pulito, tipico, con uno stile impeccabile: erbe aromatiche, pompelmo, fieno, pesca, scie minerali, lime. In bocca scorre fresco, pieno, regalando intense sensazioni sapide che solleticano la lingua. Rotondo, equilibrato tra spessore e profondità, è un Sauvignon che potrete abbinare ad innumerevoli piatti di pesce, dalle linguine ai ricci di mare, al baccalà fritto alla romana.
Colli Bolognesi Merlot “Rosso del Palazzo”
Rubino. Affascina con delicate note di piccoli frutti rossi, racchiusi da una cornice erbacea di buona finezza. In bocca è rotondo, con tracce saline, tannini paffuti e una bevibilità ottima. Buon corpo e leggiadria perfettamente fuse per un Merlot che affina in acciaio che trova nelle lasagne alla bolognese un abbinamento perfetto.
Colli Bolognesi Cabernet Sauvignon “Rosso del Borgo”
Rubino intenso. Naso molto dinamico che svela una sequenza di piccoli frutti rossi, macchia mediterranea, cioccolato, cedro, pepe, per chiudere con eleganti sentori di menta e peperone. Se il naso è elegante e molto tipico, in bocca scorre bilanciato, ampio sia nella trama tannica che nella struttura, con succosi richiami minerali e una freschezza notevole. Un Cabernet molto interessante: fa solo acciaio e risulta estremamente nitido; da abbinare a gulasch curry di manzo, tagliatelle al ragù.
”U Pasa”
Chiudiamo la rassegna della tenuta Bonzara con una vendemmia tardiva di Sauvignon, che fa un affinamento di sei mesi in barrique. Il bouquet è elegante, molto nitido, con sensazioni floreali che dettano un ritmo incalzante. Buccia d’arancia caramellata, mela candita, zenzero, marzapane, pepe bianco, ginestra, acacia, datteri e fichi secchi a corredo, con un finale speziato dolce e sensuale. In bocca abbiamo una freschezza che sostiene senza battere ciglio tutte queste suggestioni che si intrecciano a picchi sapidi e ritorni di confettura nel finale lungo e appagante. Un vino da abbinare a formaggi erborinati come Stilton, oppure un pecorino di Moliterno, ma ottimo anche con pasticceria secca.
Se desiderate acquistare i vini della tenuta Bonzara oppure visitare la cantina, contattare Ludovico.
email: [email protected]
Telefono: 051 6768324
Come raggiungere l’agriturismo Bonzara: via S. Chierlo, 37/A, Monte San Pietro, Bologna
Ettari vitati: 15
Bottiglie prodotte: 70000
Enologo: Lorenzo Landi e Walter Iannini
Sala di degustazione, vendita diretta e ristorante nei colli bolognesi con cucina tipica bolognese.