Thomas Niedermayr Gandfels 2015: un eccellente vino rosso prodotto con vitigni PIWI
Il vino rosso Gandfels 2015 di Thomas Niedermayr è una piccola opera di sensibilità e delicatezza. È un vino nato da Cabernet Cantor e Cabernet Cortis, due vitigni PIWI, speciali incroci provenienti dal Cabernet Sauvignon, che hanno il grande vantaggio di non (o quasi) necessitare di prodotti chimici per i trattamenti, visto che sono particolarmente resistenti alle malattie funginee.
Ma questo è solo l’inizio, la barbatella, dietro questo splendido vino così pieno, possente, elegante e speziato troviamo la sapienza di un grande vignaiolo, nonché contadino, dell’Alto Adige. E infatti l’altra parte importante dell’equazione è il luogo incantato in cui crescono queste vigne. Siamo ad Appiano Alta, nel Maso Hof Gandberg, ad un’altitudine di 500 metri. I terreni sono un misto di roccia, calcare e soprattutto argille e restituiscono vini densi e corposi; tuttavia, la netta escursione termica tra giorno e notte imprime eleganza, finezza e affila profumi e acidità nelle uve. A fare da scudo a nord il Gandberg, un massiccio che protegge dai venti del nord.
Se poi considerate che Thomas Niedermayr è uno sciamano delle vigne abbiamo tutti gli elementi per fare un vino colossale, dal potenziale di invecchiamento infinito. Ricco e potente, ma anche elegantissimo, scolpito nella roccia, pieno di suggestioni floreali e di bosco. Basta fare una passeggiata in questi vigneti per capire che sono vivi e domina una biodiversità incredibile, dettata da una gestione circolare dove animali, orti e piante aromatiche fanno parte di un progetto di ricrescita e sostenibilità più unica che rara.
I grappoli sono vendemmiati a fine settembre, poi segue diraspatura, pigiatura e macerazione per tre settimane, si pressano le bucce e poi affina per un anno in legno esausto e un anno in acciaio.
Caratteristiche organolettiche del vino rosso Gandfels 2015 di Thomas Niedermayr
Colore granato. Il bouquet è un trionfo di spezie dolci, cioccolato, ginepro, nocciole, caffè e richiami di bosco con il frutto possente a base di ciliegia a dominare. È già evoluto, ricama e si profonde in toni eterei e di frutta sciroppata, ma non si lascia mai andare e rimane severo, quasi austero e mai troppo maturo. La varietà è eccellente, un turbinio di rocce, terra e profumi rossi, ma il tutto è declinato con estrema precisione.
Al palato è ancora molto pieno, alcolico, caldo, ben giocato il fraseggio tra acidità, tannini e alcol. La persistenza e la materia sono dense, ma anche alla bocca rimane di buona beva, senza intoppi, mai surmaturo o stanco, ma anzi dotato di dinamismo e spinta sapida. Anche se l’annata è abbastanza vecchiotta non pensate che sia pronto o meglio è piacevole, ma siamo ancora indietro anni luce. L’equilibrio tra parti dure e morbide è ok, ma la vera eleganza è ancora da venire. Dategli almeno altri 6 anni e saprà ricompensarvi con un’evoluzione immaginifica. Bevuto adesso può andare bene come vino gastronomico per grigliate o selvaggina, grazie ad una spigolosità tannica notevole.
Prezzo
23-25 euro: un prezzo onesto per un’ottima bottiglia.
Abbinamenti consigliati
Paella, vitello tonnato, pollo al curry, costine con salsa barbecue, lasagne al forno, roast beef, pulled pork, empanadas, hamburger, filetto alla Wellington.