Killer Queen del birrificio Hammer: recensione
È da un po’ che non stappavamo una double ipa di seta e fuoco, ma alla fine l’abbiamo trovata: la Killer Queen del birrificio Hammer. Una birra solare, affilata, con un tono pungente di fiori e frutti esotici incredibili, ma a parte il bouquet così arlecchinesco e rutilante è il sapore a rimanere scolpito nel vostro palato.
Amara, vivace, ma con ritmo ficcante, mai stucchevole, di grande respiro, ma la caratteristica che più stupisce è l’equilibrio, nonostante i sapori maltati siano molto docili, quasi nascosti in sottofondo.
Non è densa, caramellosa, dolce e paffuta, ma è un sogno lisergico che assume contorni sfuocati in una notte senza stelle. Non aspettatevi una Freewheelin’, quanto una bomba di sapori esotici in stile samba.
Dobbiamo riconoscere al birrificio Hammer la grande professionalità, ma anche la voglia di sperimentare e osare, ma partendo da basi tecniche ineccepibili.
Se state cercando una birra corposa e ricca di contrasti, amara, ma che sappia solleticare il vostro palato con sapori esotici l’avete trovata. Occhio però che è tutto tranne che ruffianella.
Spacca.
Il bouquet
Naso esplosivo, complesso, ma pulitissimo che si apre in una miriade di sfumature: dal frutto della passione, passando per zafferano e agrumi e chiude poi con fiori e un arabesco di miele. Splendido, di rara eleganza e grande respiro aromatico.
Il sapore
Il giudizio finale? Non per tutti, non guarda in faccia nessuno, anche se la sua incessante ricerca di una estetica dell’amaro è un’esperienza che ogni beer-lover dovrebbe fare. A occhi chiusi e il prima possibile.
Prezzo
5 euro per la bottiglia da 0,33.
Quali piatti abbinare alla Killer Queen del birrificio Hammer?