Grüner Veltliner 2019 Manni Nossing: il vino perfetto per il Cenone della Vigilia di Natale
Una volta assaggiato il Grüner Veltliner 2019 Manni Nossing non si torna più indietro. Molto banalmente è definito uno dei migliori vini della categoria, il miglior Gruner Veltliner d’Italia, ma questa è solo una stolta tautologia. Non interessa a nessuno se sia il migliore o no. Interessa ai motori di ricerca. Quello che un appassionato di vino sente in questo vino è la fusione, cristallina e feroce tra eleganza sottile, il sale delle Dolomiti e la passione di un vignaiolo unico, ribelle e anticonformista.
Questo Manni Nossing Gruner Veltliner 2019 è grande perché va oltre il solito compitino del Gruner speziato e aromatico e scava nelle profondità delle montagne. Osa con un profilo minerale sfacciato, pur non rinunciando ad una seducente morbidezza. Le note spiccatamente verdi tipiche del Gruner sono solo un pretesto per elevarsi e dare un contesto aromatico alla sapidità, alla finezza che viene dai vini prodotti in alta quota.
Non c’è grasso o compiacenza in questo sferzante vino bianco altoatesino. Non c’è ridondanza, ma solo immaginifica ed epifanica crudità. Un pasto nudo che scorre focoso, ma domato da una sensibilità unica. La struttura sottende il sale e lo slancio agrumato. Non è pastoso e noccioloso, ma ardito e futurista nella stratificazione che si espande, diventa volume, tuttavia, mai tracotanza. La struttura c’è, ma è metafisica e traslucida, intrisa di fiori, diretta, avvolgente.
Come viene prodotto
Le vigne sorgono sulle colline intorno a Brixen, sei ettari curati in maniera pulita da un contadino vero, senza l’ausilio di pesticidi né diserbanti. Vendemmia a fine settembre, fermentazione spontanea e poi affinamento rapido in botti di acacia, giusto per dare un po’ di rotondità, ma non pensate di trovare vaniglia e tabacco in questo vino. È la dominate aromatica, lo spirito del vitigno che emerge con prepotenza.
Caratteristiche organolettiche
Colore giallo tipo luce di lampione a gas belle époque modello la terrazza del caffè la sera di Van Gogh. Naso conturbante, ma severo. Sì, è aromatico e speziato, ma sono i fiori, le note delicati ed efebiche ad emergere. Al palato ritorna il tema della montagna. Si muove sinuoso, scolpito, con freschezza eccezionale, punte di sale che sorreggono una struttura mai banale, mai troppo magra, ma senza arabeschi inutili. Tagliente e spoglio, energico, ha carattere da vendere e non si piega alla piaggeria da vinello aromatico e basta.
Prezzo
15-17 euro per l’annata 2020. Se riuscite lasciategli sempre 3-4 anni, in modo che smussi gli angoli e trasformi le violette di Parma in un pot-pourri strepitoso.
Abbinamenti consigliati
Con questa speziatura elegante e questo sapore di sale anni 80 è strepitoso per tutta la cucina di pesce cinese, i piatti thai o pollo alle mandorle. Da provare con pollo al curry, carbonara, cacio e pepe, paella.