Chianti Classico Lilliano Riserva 2015 Ruspoli
Il Chianti Classico Lilliano Riserva 2015 Ruspoli è un vino rosso intenso, senza compromessi, fatto alla vecchia maniera, nel senso che il legno ha sì modellato tanto estratto, ma lo scopo è quello di fare un Sangiovese fine ed elegante. E potremmo farla finita qui, il risultato è buono, il vino ha solo bisogno di tempo per trovare sviluppo degli aromi terziari e un equilibrio più armonioso, ma c’è molto altro da dire su questo Sangiovese così sontuoso.
Come viene prodotto il Chianti Classico Lilliano Riserva 2015 Ruspoli
È una riserva, quindi i migliori grappoli della cantina sono finiti in questo vino, la corazzata di casa potremmo definirla. Dopo una vendemmia con selezione molto severa sulla qualità delle uve di Sangiovese, a cui si aggiunge un piccolo saldo del 5% di Merlot, i grappoli vengono pigiati e vinificati in acciaio e cemento, dove il vino poi fa la malolattica. Quindi affina per 15 mesi in botti di rovere grandi, niente barrique in questo caso, l’affinamento non è invadente, non ci sono tostature grossolane, il Sangiovese è un vino da trattare con i guanti, non da mettere in palestra a fare body-building. Seguono poi 6 mesi di riposo in bottiglia ed è pronto. Ma in realtà come tutti i Sangiovese di razza, non è mai veramente al suo apice, anzi è appena nato, nonostante abbia 4 anni.
Il bouquet
Naso austero, terroso con note di rabarbaro, tè e cacao che ti avvolgono con spire sinuose. Il frutto è maturo, ma pulito, testo, mai cedevole e mai iper-ossigenato. Le note speziate sono delicate, un sussurro che aggiungono eleganza, ma non coprono il varietale. Il volume aromatico è ampio, ben definito, senza fronzoli o forzature. Finale lungo con richiami di roccia e agrumi. Splendido, ma le note eteree sono appena accennate. Dategli tempo.
Il sapore
Al palato si presenta con un’intensità tagliente, il frutto è a base di ciliegie, ma scorre con sorretto da grande freschezza, emergono pomodoro e arancia. I tannini sorreggono e danno struttura, screziando il vino con sapori di radici e terra tipici del Sangiovese. Appena aperto è chiuso, quindi dategli qualche ora di respiro nel calice e si aprirà in tutto il suo oscuro splendore. Il finale è erbaceo, mentolato, con prugne e sapori balsamici che si alternano creando un quadro aromatico notevole.
Se vogliamo parlare di struttura ed equilibrio ovviamente siamo ancora lontani dal suo apogeo, le parti dure e il calore sono ancora in cerca dell’amalgama perfetta, non è tutt’uno, ma un insieme di parti che devono ancora legarsi. Tutto è declinato con grande eleganza, il tratto è fine e anche a livello di estratto austerità e finezza dominano, ma serve tempo per lasciare spazio all’evoluzione, non sono di certo difetti, anzi è un buon presagio per una lunga vita.
Abbinamenti consigliati
Carne e ancora carne, alla griglia, stufata o bollita: è un vino dichiaratamente carnivoro. Da provare con pizza margherita, pollo al curry, pulled pork, hamburger, filetto alla Wellington, paella.