Merlot: vino, vitigno, caratteristiche
Il Merlot è un vitigno incredibile, ma anche uno dei più bistrattati e mal interpretati sia dalla critica che dai consumatori. I primi aggettivi che vengono in mente per descrivere il Merlot sono morbido, caldo, paffuto, vellutato, piacione…
Questo profilo monotematico non rende merito ad un vino che ha girato tutto il mondo e che si è adattato a tutti i climi grazie alla sua maturazione precoce e in molti casi ha aiutato i vignaioli a rendere morbidi vini altrimenti eccessivamente rudi.
Ma stiamo analizzando il problema dal punto di vista sbagliato: molto spesso la sua natura vellutata è stata spinta all’estremo ed è diventata il suo tallone d’Achille e oggi ci troviamo sommersi da Merlot anonimi, velati da una morbidezza che nasconde un potenziale raramente sfruttato. Per capire meglio, facciamo un salto in Francia.
La patria del Merlot: Pomerol
Pomerol, la più piccola delle denominazioni di Bordeaux, è senza tema di smentita il luogo di elezione dei più grandi Merlot del mondo, quintessenza di classe ed eleganza. Quando si descrivono i migliori Pomerol raramente affiorano le parole caldo o morbido e non è raro imbattersi in vini di finezza e austerità che hanno pochi eguali nel mondo.
Pomerol è una denominazione estremamente parcellizzata: l’intera area misura 12 km quadrati e vede la presenza di 151 produttori. È un territorio inoltre molto diversificato racchiuso tra la Dordogna e il suo affluente Isle, di origine geologica risalente al tardo Quaternario e formatosi con i depositi alluvionali provenienti dal Massiccio Centrale. Domina l’argilla unita a pietre scure e sabbie: in modo diverso e con tante sfumature di colore giallo, l’argilla è presente in tutta l’area spesso arricchita in profondità da ossido di ferro.
Petrus, una questione di terroir
La sommità della collinetta di Petrus ne vede la massima concentrazione già in superficie con tonalità molto scure, quasi nere; digradando in maniera quasi impercettibile affiora poi un pietrisco chiaro e molto compatto (graves) oppure diviene più sabbioso con una pur costante presenza di pietra.
Merlot vitigno globale?
Ecco spazzati via i primi luoghi comuni sul Merlot e sulle sue innate caratteristiche di rotondità e morbidezza, di vino ruffiano e tendente al marmellatoso. L’identità percepita del Merlot è ben diversa da quella reale: questo vitigno, indubbiamente straordinario nel suo habitat originario, è diventato suo malgrado protagonista di totale omogeneizzazione in tutti gli angoli del pianeta, finendo per essere attaccato per quella che è in realtà la caratteristica positiva della varietà, la capacità di adattarsi con facilità ai diversi climi e territori nei quali è stato introdotto.
Il Merlot è molto precoce e ha bisogno di un terreno ricco e grasso, che trattenga l’acqua a lungo ed eviti maturazioni troppo repentine con concentrazioni eccessive. Inoltre, l’argilla ha la caratteristica di compattarsi nei periodi più caldi, tranciando le radici più giovani e bilanciando il rischio di eccessiva nutrizione della pianta. A Pomerol, ma non solo, è il Guyot bilaterale e singolo a seconda dell’età del vigneto e delle caratteristiche del terreno a consentire le produzioni di migliore qualità.
La fermentazione avviene perlopiù in acciaio, ma si assiste ad un ritorno dell’utilizzo di cemento non vetrificato anche per la fermentazione alcolica, che consente risparmi energetici e di evitare rischi di tendenza alla riduzione. La maturazione avviene poi classicamente in barrique, con assemblaggio delle diverse particelle fatto il prima possibile e permanenza standard intorno ai 18 mesi.
Resa massima prevista dal disciplinare di Pomerol 49 hl/ha, produttività media contenuta in circa 40 hl/ha.
Rischi nell’area: si trova molto a nord, intorno al 45° parallelo, quindi il raggiungimento di ottimali maturazioni non è così scontato.
Ci si può imbattere in qualche durezza eccessiva o, meglio, in squilibri generati da magrezza di fondo.
Il Merlot in Italia
Abbiamo parlato molto di Francia e Pomerol, ma è un tributo dovuto, considerata la grandezza di questi vini. Tuttavia anche in Italia il Merlot ha attecchito con successo in molte zone. Ci sono alcuni casi isolati a macchia di leopardo che dipendono dalla composizione del suolo e due macro aree riconosciute.
In Friuli Venezia Giulia, soprattutto nei Colli Orientali del Friuli, il Merlot trova condizioni favorevoli, grazie ad un clima fresco e ad argille scure, e i vini vantano un profilo elegante e sono dotati di vivacità e freschezza, struttura, ma non risultano mai troppo paffuti.
Un’altra regione da tenere in considerazione è la Toscana, dove il vitigno domina in tutta la zona tirrenica, soprattutto nei suoli argillosi della Val di Cornia e Bolgheri, ma da non perdere anche le bottiglie prodotte intorno a Cortona, dove è prevista la specifica DOC Cortona.
Caratteristiche organolettiche del Merlot
I vini che si ottengono dal Merlot sono vellutati, intensi, pieni con un bel colore rubino scuro, che con l’invecchiamento tende a diventare granato lungo il bordo.
Al naso offre un frutto pieno, suadente, con mirtilli, viole, ribes nero, prugne, ciliegie, foglie di pomodoro, finocchio, rabarbaro e le classiche note di humus. Spesso si colgono erbe, menta, allora, timo, origano e una nota balsamica che sfuma nel pino. La caratteristica che rende riconoscibile è una nota erbacea di sottofondo che permea tutto il vino e che si fonde meravigliosamente con il calore del frutto.
Al palato è ampio e profondo, succoso e grondante more e ciliegie. In bocca i tannini sono corposi, ma vellutati e i sapori erbacei e terrosi creano una struttura a strati inframezzata da una piacevolezza che non dimenticherete tanto facilmente.
Temperatura di servizio del Merlot
Come tutti i vini rossi complessi e strutturati servitelo ad una temperatura di 15-17 gradi. Considerate un paio di gradi in più per le bottiglie pregiati con qualche anno sulle spalle, almeno 10 anni.
Merlot: abbinamento con il cibo
Ricade nella categoria dei vini carnivori: vini sono intensi, tannici, a cui si possono affiancare piatti succulenti e saporiti e altrettanto strutturati: vitello tonnato, pollo al curry, pulled pork, hamburger, filetto alla Wellington.