Canaiolo: il vitigno simbolo della Toscana
Il Canaiolo Nero è un vitigno autoctono dell’Italia centrale, noto soprattutto per il suo ruolo storico nella produzione del Chianti. Nel passato, prima dell’ascesa predominante del Sangiovese, il Canaiolo era uno degli ingredienti principali della miscela del Chianti. La sua funzione era quella di ammorbidire i tannini astringenti del Sangiovese, donando una maggiore rotondità e morbidezza al vino.
Le Basi
- Origine: Toscana, Italia
- Superficie Coltivata: Circa 1.050 ettari (principalmente in Toscana)
- Sinonimi: Canaiolo Nero, Caccione, Tindillaro
- Colore delle Bacche: Nero-bluastro
Caratteristiche Organolettiche
Il Canaiolo Nero produce vini dal colore rubino intenso, con aromi floreali e fruttati, come fragola e prugna, spesso arricchiti da note erbacee. Al palato, i vini sono morbidi, con tannini eleganti e una piacevole freschezza dal tono gentile. I vini più invecchiati sviluppano note complesse di cuoio, tabacco e mandorle. È conosciuto per la sua capacità di contribuire alla struttura e alla persistenza nei blend, specialmente nel Chianti.
Terroir e Vinificazione
Il Canaiolo è coltivato principalmente in Toscana, ma si trova anche in regioni come Lazio, Marche, e Umbria. È un vitigno vigoroso, ma richiede una gestione attenta per evitare rese eccessive. Una delle sue caratteristiche più notevoli è la capacità di resistere al processo di essiccazione parziale senza marcire, rendendolo ideale per la tecnica del governo toscano, che prevede l’aggiunta di uve semi-essiccate per riattivare la fermentazione.
Denominazioni di Origine
Il Canaiolo è presente in molte denominazioni DOC e DOCG italiane, tra cui:
Prezzo di una bottiglia
Anche se il Canaiolo viene spesso utilizzato in blend con Sangiovese, alcuni produttori stanno iniziando a valorizzarlo come monovitigno, soprattutto in Toscana. Le bottiglie di Canaiolo in purezza possono essere trovate a prezzi che variano dai 20 ai 50 euro.