Barbera: il vino, il vitigno e caratteristiche
La Barbera è il vitigno piemontese per eccellenza, il vino che si è sempre bevuto, che serve per pagare i conti e che rappresenta almeno la metà dell’intera produzione della regione.
Una volta il Barolo, come i vini passiti, era prodotto in piccole quantità per essere regalato alle persone di riguardo: era il vino della festa, non quello più importante, ruolo che spettava alla Barbera, grazie all’abbondanza della produzione e alla sua robustezza.
Caratteristiche organolettiche della Barbera
La Barbera è un vino piacevolissimo, dal colore intenso, netti profumi di frutta rossa, fiori e quel tanto di spezie per renderla intrigante. Ha tannini decisi, mai troppo aggressivi, un corpo snello, ma nervoso e un’acidità incredibile, tanto che viene considerata uno dei vitigni più acidi, nonostante cresca in zone relativamente calde.
La sua forza è la bevibilità: potete bere una Barbera leggera come aperitivo o accompagnamento per i classici antipasti piemontesi, uno su tutti il vitello tonnato, ma anche con semplici salumi. Se optate per delle Barbera più corpose, affinate in legno, potete servirle anche con piatti più elaborati come un stufati, brasati e grigliate.
Gli abbinamenti cibo-Barbera sono infiniti e se avete pazienza troverete quella giusta per ogni occasione.
Modernisti contro Tradizionalisti
I tradizionalisti—Giuseppe Rinaldi, Bruno Giacosa—producono Barbera affinate in botte grande, con un invecchiamento lento di almeno due anni, teso a domare l’esuberanza del vitigno.
Altri, guidati dall’esempio del rivoluzionario Giacomo Bologna, prediligono uno stile più moderno che ribalta completamente la tradizione: barrique nuove e affinamenti brevi per ottenere vini più elettrizzanti e pirotecnici con muscoli scolpiti dalle spezie, che diventano parte integrante della struttura ed esaltano la naturale vivacità del vitigno.
Dove viene coltivata la Barbera?
L’estrema capacità di adattamento della Barbera, le ha permesso di espandersi in tutto il mondo, seguendo gli immigrati italiani, tanto che in Argentina è uno dei vitigni più coltivati, e con buoni risultati. Anche California e Uruguay non se la cavano male con la Barbera.
In Italia le zone storiche della Barbera (Vitis vinifera montisferratentis) sono il Monferrato, dove la Barbera è nata; la provincia d’Asti con la relativa DOCG Barbera d’Asti e infine nelle Langhe abbiamo la DOC Barbera d’Alba.
Barbera del Monferrato
La Barbera del Monferrato è quella più beverina, con un’acidità pronunciata e ciliegie in evidenza.
Barbera d’Asti
Ad Asti la Barbera è potente e rotonda, minerale, con una struttura complessa e un bouquet particolarmente seducente: molto eleganti le Barbera che vengono da Agliano—vedi La Marescialla di Agostino Pavia—mentre a Nizza e Costigliole d’Asti si ha una Barbera più imponente, come la Litina, di Cascina Castelet, barricata e molto speziata con un frutto esplosivo.
Barbera d’Alba
Per finire abbiamo Alba, dove è il Roero a fare da protagonista con delle Barbera dai profumi di fiori ampi, bel corpo, note di prugna e spezie e un’acidità affilata ma piacevolissima. Sulla sponda destra del Tanaro, la zona del Barolo per intenderci, la Barbera è più densa, asciutta e ricca di polifenoli e struttura, proprio come il Nebbiolo, usufruisce di suoli più pesanti a base di argilla e calcare. Da provare la Barbera d’Alba Vigna del Cuculo dei Fratelli Cavallotto.
Barbera dell’Oltrepò pavese
Procedendo verso sud-est incontriamo l’Oltrepò Pavese, dove la Barbera compare sia nel Sangue di Giuda che nel Buttafuoco, nomi che lasciano intuire la natura combattiva del vino.
Il terroir dell’Oltrepò è, infatti, ottimo per coltivare vitigni vigorosi come la Barbera e il Cabernet Sauvignon, che danno grandi risultati su queste argille. Il Buttafuoco Casa del Corno dei Fratelli Giorgi e la Barbera Campo del Marrone di Bruno Verdi sono solo alcuni delle bottiglie da scoprire.
Barbera dei Colli Piacentini
Ma non dimentichiamoci dei Colli Piacentini, dove la Barbera unita alla Croatina-Bonarda dà il Gutturnio, un vino di notevole vivacità, famoso per le versioni giovani e frizzanti, molto beverine, ma che nelle vesti di Superiore e Riserva riesce a trovare struttura e complessità. Da provare la Barbera della Stoppa, storica cantina biologica, un esempio di rigore ed eleganza assai rari, in purezza.
Colli di Bologna e Parma
Anche i Colli di Parma e Bologna sono rinomati per la Barbera, segnaliamo il Nabucco di Monte delle Vigne nel parmense, un vino polposo e rotondo da cui non è facile staccarsi, e la C.B Barbera Pro. Vino della cantina Orsi-Vigneto San Vito, molto intensa, balsamica con suadenti suggestioni speziate e finale asciuttissimo.
La Barbera nel mondo
Ma l’argomento non finisce qui, perché la natura vagabonda della Barbera l’ha resa vitigno globale senza confini: troverete delle Barbera fantastiche in giro per l’Italia e negli angoli più sperduti del mondo.
Nel cuore dei Colli Euganei si nasconde la Barbera di Ca’ Orologio, un concentrato pazzesco di profumi, incenso e vigore.
In California nella contea di Santa Barbara troverete delle Barbera sorprendenti, ad esempio quella della cantina Palmina, ma anche nella Lake County ci sono cantine boutique da esplorare e più in generale in tutta la Central Coast la qualità sta crescendo: finalmente la Barbera non è più un vitigno da taglio con un bel colore, ma una nuova realtà da coltivare.
Temperatura di servizio del vino Barbera
Tenete conto che con basse temperature di servizio l’acidità del vino viene accentuata e la nostra cara Barby ne ha a bizzeffe.
Per le bottiglie più corpose e complesse scegliamo un temperatura di 15-17 gradi. I vini giovani, beverini e con un bel frutto vivo reggono i 13-15, soprattutto se frizzanti.
Abbinamenti consigliati per il vino Barbera
Essendo un vino molto acido e fruttato è ottimo con carne affumicata, pasta, salumi e gnocco fritto modenese, ma anche pollo al curry, risotto al tartufo, pulled pork, empanadas di carne argentine, burritos.