Trattoria Alfredo di Firenze, la recensione: come si mangia
Su consiglio di un amico, sono andato a pranzo alla Trattoria Alfredo di via dei leoni a Firenze. Appena sono giunto dinanzi alla porta del ristorante sono rimasto pietrificato. Insegna sospetta, in pieno centro, proprio dietro palazzo della Signoria, tutto fa pensare ad un locale acchiappa turisti a tradimento.
E invece, la sorpresa è stata a dir poco colossale. Il locale è buono, è un ristorante vero e non una trappola per sprovveduti e sapete che il centro di Firenze fa paura in quanto a trabocchetti e ristoranti turistici.
Ma in questo caso, possiamo affermare tranquillamente che i piatti non sono niente male. Non eccezionali, ci sono alcune concessioni. Alcuni piatti sono un po’ demodé e strizzano l’occhio al turista straniero che si aspetta che spuntino nel cielo arcobaleni di pomodori, basilico e mozzarella ma il tono rustico, la gentilezza del personale e la genuinità dei piatti è eccellente.
Il locale è molto spartano e punta sui grandi classici come ribollita, crostini toscani, tagliolini al tartufo, pici al cinghiale, quindi non aspettatevi fantasia e rivisitazioni, ma solo tanta sostanza e chili di bistecche alla fiorentina.
Il menu della Trattoria Alfredo di Firenze
Tra gli antipasti spiccano crostini e bruschette fatte con precisione e un olio gustoso e molto forte. Verdure fresche e di buona qualità. Gli affettati sono toscani, ben saporiti, ottimi con il pane toscano insipido.
Tra i primi segnaliamo i grandi classici come pici, tortelli al ragù di chianina e cinghiale, pappardelle ai porcini, tagliolini al tartufo. Da segnalare la buona stagionalità dei prodotti e soprattutto dei funghi, come da tradizione toscana. Per cui approfittatene, soprattutto quando è stagione di porcini.
Tra i secondi la bistecca alla fiorentina occupa di prepotenza tutto il menu ed è stata davvero dura riuscire a domare una bestia del genere. Come si conviene ad ogni desco che si rispetti, abbiamo ordinato una fiorentina alta almeno 4 dita, perché meno non si considera neanche bistecca. La cottura al sangue era perfetta, la carne tenera e gustosa, succosa e alla fine è rimasto solo l’osso spolpato. Contorni classici con patate buone e fagioli, così per buttare su proteine a iosa.
I dolci sono intriganti, semplici, dal taglio molto casalingo, ma non deludono e hanno un sapore genuino e sincero. Il top è il tiramisù, sempre servito in porzioni megalitiche, ma ne vale la pena.
Carta dei vini
Non c’è molta ricerca e si affida ad una selezione di vini locali mainstream. Senza lode né infamia, ma non per mancanza di fantasia o impegno, ma perché fa parte della filosofia del ristorante che non vuole andare sul difficile e presentare un’offerta molto chiara e di facile approccio. Non si cerca la particolarità con la fiorentina mettici un Chianti Classico e via, senza pensieri.
Il servizio
È rapido, ma premuroso. La gentilezza è di casa e nonostante il posto sia vecchio stile ha un certo fascino e risulta in ogni caso accogliente.
Prezzi
Nella norma e se consideriamo la quantità di cibo che vi portano e che è in pieno centro storico è un miracolo.