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Il Soparnik: Un Tesoro Croato Patrimonio dell’UNESCO
Dalla cucina rustica ma generosa della Croazia emerge il Soparnik, una torta salata ripiena di bietole che si distingue per il suo gusto sincero e la sua storia affascinante. Ricca di verdure verdi come cardi e bietole, abbracciata da copiose e ridenti cipolle, prezzemolo e avvolta in un caldo abbraccio d’olio d’oliva, questa crostata salata è una delizia per chi apprezza i sapori della terra, quelli semplice.
Il suo legame con la Repubblica di Poljica è tanto robusto quanto i suoi ingredienti. Situata nell’abbraccio meridionale della Croazia, Poljica sfidava la potente Venezia in cerca di autonomia. La sua gente, principalmente agricoltori, desiderava solo indipendenza e stabilità, un miraggio in un’epoca di conflitti incessanti.
Dall’indipendenza nel XV secolo fino all’assorbimento nell’Impero Austro-Ungarico alla fine del XVIII secolo, la repubblica mantenne una forte identità. Non c’è da stupirsi che il Soparnik, nato da questa cultura resiliente, sia diventato un emblema nazionale, celebrato persino dall’UNESCO.
Tradizionalmente cucinato in grandi forni comunitari durante le festività, il Soparnik si presenta in forme generose, superando spesso il metro di diametro, una testimonianza della sua funzione conviviale e del suo spirito di condivisione. Lo abbiamo chiamato erbazzone croato con un paragone che potrebbe sembrare sacrilego, non vogliamo sminuire questa leggendaria leccornia croata, ma solo darvi un contesto italiano per farvi capire cosa è il Soparnik.
Ultima nota: la ricetta è sinceramente e veracemente vegana. Ma non per scelta filosofica o modaiola, ma perché è un piatto povero, preparato con ingredienti contadini facili da reperire.
Ingredienti
Dosi per 12, stampo da 42 cm
Per l’impasto:
- 500 g di farina tipo ’00’, per una base robusta e elastica.
- 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, l’essenza dorata dell’agricoltura mediterranea.
- Un pizzico generoso di sale marino.
- 250 ml di acqua, l’inizio di ogni impasto magico.
Per il ripieno:
- 1 kg di bietole, una celebrazione della verdura di stagione, tritate non troppo fini per mantenere la consistenza.
- 3 cipollotti freschi, affettati finemente, sottolineano la dolcezza naturale.
- ½ mazzetto di prezzemolo, per un tocco di freschezza.
- 1 cucchiaio di sale marino, per esaltare i sapori.
- 50 ml di olio extravergine d’oliva, per legare gli ingredienti in armonia.
Per la finitura:
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, per una doratura perfetta.
- 3 spicchi d’aglio, tritati, perché ogni buon piatto merita un bacio d’aglio.
Procedimento
- Preparate l’impasto: in una grande ciotola, unire la farina e il sale. Formare una fontana e versarvi olio e acqua. Lavorare gli ingredienti con mano esperta fino a ottenere una palla omogenea. Dividere l’impasto in due porzioni e lasciarle riposare, coperte, per una mezz’ora.
- Comporre la sinfonia del ripieno: unire in una ciotola la bietola, i cipollotti, il prezzemolo, il sale e l’olio, mescolando con cura per amalgamare.
- Stendere ogni porzione di impasto su una superficie infarinata, formando un cerchio di circa 42 cm. Adagiare il primo disco su una teglia da forno spolverata di farina, lasciando un po’ di impasto oltre il bordo. Distribuire uniformemente il ripieno e coprire con il secondo disco di pasta. Sigillare i bordi con un pizzico di maestria, forando poi la superficie con una forchetta per lasciar respirare la torta.
- Cuocere a 180°C per 40 minuti, finché non si gonfia e si colora d’un dorato accattivante. Una volta sfornato, spennellare con l’emulsione di olio e aglio per quel tocco finale che rende il Soparnik irresistibile.
Di solito questo portento culinario viene preparato per eventi e festività e in quantità mastodontiche. La ricetta è per una teglia di 42 cm di diametro, ma se volete dimezzate le dosi e usate una teglia più piccola da 20 cm.
Quale vino abbinare al Soparnik?
Pasta di pane ed erbe con aglio e prezzemolo invitano ad abbinare un vino salato e profumato come il Fiano, il Pinot Bianco o anche uno Chenin Blanc della Loira. Scegliamo uno spumante come Oltrepò Pavese se vogliamo servirlo come aperitivo rustico.