Itinerario enogastronomico tra Marche e Abruzzo: sulle tracce del Montepulciano
Un tour enogastronomico dedicato ad uno dei più prestigiosi vitigni italiani, che si snoda tra Marche e Abruzzo, il regno del Montepulciano. Le vigne scorrono verso sud, come un secondo mare verde, parallelo a quello azzurro. La natura esuberante del vitigno è specchio di queste terre nitide, dove i colori primari della natura dominano. Sapori netti, come quelli che troveremo in cucina, sorretti da una corposità suadente che ricorda il calore della terra e la freschezza del mare.
Esploreremo una terra che non offre solo mare e paesaggi da fiaba con le colline in fiore: dietro di esse infatti esiste un altro mondo, dove, con un po’ di pazienza, si possono trovare gioielli nascosti, che siano una fiera internazionale di formaggi o un’antica città romana sperduta tra i boschi o una scampagnata a caccia di tartufi. Che si vada per cantine o borgate o sagre (solo nelle Marche ce ne sono centinaia), ci si innamora presto di queste terre quiete, dove domina un’estetica dell’equilibrio e del rispetto della natura.
Programma
Prima sosta: Moroder. Cuore del Conero, con vigneti su colline accarezzate dai venti del mare e vigne di quarant’anni che non hanno bisogno di presentazioni. Degustazione dei magnifici rossi: compatti, scorrono come seta. Monumentale il Conero Dorico. Pranzo con prodotti della zona, salumi tipici come ciauscolo e capocollo. Sebbene il tour sia imperniato sul Montepulciano, non disdegneremo i bianchi come il Verdicchio, di cui le Marche vanno giustamente fiere.
Ci sistemeremo nei pressi di Recanati, patria del poeta Giacomo Leopardi, un allegro borgo sulla cima di un cocuzzolo a pochi chilometri dalla costa. Cena con vista sul mare.
Il giorno seguente visiteremo Le Terrazze, le cui origini risalgono al 1882. Anche qui il mare svolge un ruolo decisivo. Non per rovinarvi la sorpresa, ma aspettatevi una cantina su una collina che digrada dolcemente verso il mare, tutta rigogliosa di viti e ulivi. Montepulciano in purezza e addomesticato con altri tagli, da cui nasce il Chaos: un esperimento intrigante, col pepe del Syrah e la dolcezza del Merlot. Pranzo in agriturismo con corso di cucina per approfondire le paste fresche e vincisgrassi.
Nelle vicinanze sorge il Santuario di Loreto, mastodontico e originale per la commistione ben riuscita di stili.
Ci sposteremo nel Piceno, dove lo scenario si fa gradualmente più impervio, ma non prima di uno spuntino con salumi e Vernaccia di Serrapetrona, una produzione di nicchia, incredibile per finezza e profumi, che subisce appassimento e ben tre fermentazioni.
Fermo. Pinacoteca con Rubens e molte opere del Rinascimento. Il museo archeologico. Palazzo dei Priori e Duomo, per una bella passeggiata serale. Se siete appassionati di codici miniati, libri antichi e mappe, la biblioteca conserva molti testi interessanti. L’olio di queste colline è dolce, con profumi delicatissimi e ricordi di mare: urge un assaggio.
Dezi. Trionfo di Montepulciano, Sangiovese e Pecorino. Tre bottiglie top. Senza tentennamenti, cristallini, sempre caldi, con un frutto a tutto tondo che conturba. I fratelli Dezi sono Romolo e Remo—con due nomi così non potevano che creare capolavori.
Oasi degli Angeli, la culla del Kurni, vigneti immersi in una vallata contornata dai boschi. Quando si parla di Kurni, tutto è possibile: si può criticare, amare, odiare, ma resta il fatto che ormai questo nettare è assurto a valore assoluto del panorama vinicolo mondiale. Cupra Marittima, una località di mare piacevole per una seratina in spiaggia. Offida, paesello arroccato su una collina con palazzi, chiese e un monastero che meritano una sosta. Visita alla cantina Aurora, biodinamica, con vini originali e un ristorante con prodotti biologici.
Poco oltre, Ascoli Piceno gode di un fascino sonnolento, forse per il fatto che non è invasa dai turisti e mantiene un profilo genuino. Come disse Sartre, “Una passeggiata per le strade della città vecchia ascolana è come lo sfogliare a caso un volume di storia dell’arte e avere la fortuna di incontrare le illustrazioni più rappresentative e espressive dei vari periodi dell’arte italiana”.
Gran finale in Abruzzo, dove avremo a disposizione il Parco Nazionale della Majella e il Gran Sasso per ferrate e infiniti percorsi in bici e a cavallo.
Emidio Pepe è uno dei padri fondatori dell’enologia della regione. Dal 1964 persegue con tenacia un disegno che predilige vini senza compromessi, che sono specchio sincero del territorio.
Proseguendo verso sud, visita di Atri e focus su pecorini e ricotte affumicate al ginepro. Chieti, con il suo museo archeologico e le necropoli, per arrivare alla cantina Agriverde. Futuristica, costruita secondo i dettami della bioarchitettura, con annessa spa per la vinoterapia.
Ultimi giorni in montagna, dove le grigliate e i funghi la fanno da padroni. Cantina Praesidium: una vita dedicata al Montepulciano. Ottimo il Cerasuolo abbinato a salumi pregiati, come la mortadella di Campotosto e la ventricina. Incredibile anche la Ratafia, liquore a base di visciole macerate nel Montepulciano. Da qui distano poco Alba Fucens, città romana del 300 D.C., e Scanno, nel passato sede di famiglie patrizie che hanno lasciato un’eredità oggi decadente, ma ancora abbagliante. Il lago che splende a fondovalle è ottimo per una gita in barca, seguita da una merenda con i pan dell’orso, dolcetti creati in onore del signore delle foreste circostanti.
Finiremo in bellezza con la visita alla storica cantina Pietrantonj, le cui segrete custodiscono uno dei più incredibili musei viventi del vino.