Itinerario enogastronomico in Vallagarina: il regno del Marzemino
Il mito della cantina perfetta è il sogno recondito che ogni appassionato di vino coltiva nel proprio vigneto interiore e se esiste un luogo dove i vignaioli sono contadini con i piedi piantati nella nuda terra, questo è il Trentino Alto Adige. Specialmente in una zona di antiche tradizioni come la Vallagarina, che occupa la parte sud del Trentino e si sviluppa intorno a Rovereto. Molte sono state le influenze e i popoli che si sono avvicendati in queste colline di confine, dove la Serenissima di Venezia e il Vescovo di Trento spesso si sono dati battaglia. E come spesso accade le terre di confine sono le più ricche di sfumature, storia, monumenti e stimoli.
Avio
Se venite da sud, da Verona per intenderci, la prima tappa è uno dei posti più spettacolari di tutto il Trentino: il castello di Avio. Se venite da nord, partite dal fondo della pagina! Ad Avio le cantina non mancano, anzi il livello è già altissimo con due cantine di sicuro interesse. San Leonardo e Vallarom, e le citiamo perché è bello constatare le due filosofie diametralmente opposte. Vallarom è una splendida torre di avvistamento incastonata tra le montagne, alle spalle del Monte Baldo. A gestirla è il giovane Filippo Scienza, aiutato dalla moglie Barbara, e i loro vini sono taglienti come rasoi e di una profondità mirabolante, da non perdere il Pinot Nero e il Campi Sarni. In cantina si respira aria di entusiasmo, c’è tanta voglia di fare, fare cultura con il vino, costruire un percorso del gusto partendo da vini puri, legati al territorio, che riescano a catturarne le caratteristiche e a trasformarle in racconto.
La tenuta San Leonardo è, invece, un piccolo feudo di proprietà dell’antica famiglia Guerrieri Gonzaga. All’interno della tenuta troverete un museo dell’agricoltura, un collezione di macchine agricole e dei vini sontuosi dalla notevole struttura, in puro stile bordolese. Tutta la mineralità e la struttura ereditate dal suolo sono state trasformate in una concentrazione che racchiude tutto il fascino delle Dolomiti. Negli ultimi anni, oltre a Cabernet Sauvignon e Merlot si coltiva anche Carmènere con risultati eccellenti, tanto che nel San Leonardo 2007 è arrivato ben al 20%. Scorrazzare a bordo di un furgoncino con il Marchese Gonzaga alla guida che ci racconta—alternando inglese, francese e italiano—di invasioni di cervi, tifoni e di come e perché ha piantato queste vigne è stato a dir poco esaltante.
Monte Baldo
Da Avio parte la strada per l’Altopiano di Brentonico, sulle pendici del Monte Baldo, una piccola oasi incontaminata, dove vi attendono pascoli, fiori, passeggiate fino alla cime del Monte Baldo, se siete dei patiti di trekking, e un formaggio ormai dimenticato: il Nostrano del Monte Baldo. Un formaggio d’alpeggio antico, prodotto solo in estate con il latte delle mucche che pascolano libere tra le montagne, dal sapore inconfondibile, ricco di profumi e sapori di fiori ed erbe di montagna.
Aldeno e gli spumanti Trento DOC della cantina Revì
Andiamo avanti. A Nomi e Aldeno alcuni produttori stanno lavorando molto bene con il Merlot: la cantina Grigoletti oltre a vini eleganti offre anche un colpo d’occhio di grande impatto, con gallerie in pietra viva e colonne che si perdono tra le botti. Sempre ad Aldeno, gli spumanti della cantina Revì, di Paolo Malfer, stupiscono per la finezza dei profumi e vantano una sapidità a dir poco siderale, marina: una spremuta di rocce.
Una sosta a Rovereto è d’obbligo per visitare il Museo Storico Italiano della Guerra, il Mart e fare una passeggiata nel centro storico, dove architettura moderna si fonde ad un nucleo di origine medievale.
Pinot Nero Dolomitico!
Un’altra cantina da visitare è quella di Elisabetta Dalzocchio nelle colline ad est di Rovereto. Gli ettari vitati sono pochi e permettono una gestione artigianale della cantina. Ogni piccolo cru di Pinot Nero è valorizzato e vinificato naturalmente, le uniche operazioni, dopo che le uve sono state spremute, sono la follatura. Il mosto affina in fusti di rovere e i vini che si producono sono di una finezza austera che ha pochi eguali per eleganza, coraggio e profondità di sapori. Quello di Dalzocchio è una sinfonia di terra e cielo racchiusa in bottiglia. Grande stoffa, grande personalità per una vignaiola che è riuscita ad infondere una scintilla vitale nel proprio Pinot Nero.
Marzemino e grandi rossi bordolesi
Nel cuore della Vallagarina, a Marano, la cantina da non perdere, se volete scoprire il vero sapore del Marzemino, è De Tarczal, una delle più storiche e antiche, con vigneti tra le Dolomiti e sotterranei pieni di botti da esplorare. Vini di spessore e bel corpo, intensi, molto classici, raffinati nei sentori, ma che offrono grande bevibilità, soprattutto se abbinati alle specialità della cucina trentina, come carne salada, Vezzena e polenta, ma da provare sono anche i piatti a base di pesce di lago nella Vineria annessa alla cantina De Tarzcal.
Cheese tour!
Da Rovereto procedendo ancora più ad est, raggiungerete l’altopiano di Folgarida, Lavarone e Luserna dove avrete l’occasione di assaggiare il Vezzena, un formaggio semicotto dal gusto intenso, con note leggermente piccanti, ottimo da solo, ma anche per accompagnare primi piatti. Cercate quello con il marchio “M”, prodotto con latte di malga per i prodotti più artigianali. Se volete assaggiare i piatti della tradizione trentina, la Grott Stube offre una cucina tutta sostanza.
A nord di Rovereto, nel centro di un grazioso paese di nome Calliano troverete il palazzo di Eugenio Rosi. Il vignaiolo più carismatico di tutto il Trentino, quello che ha dato il via ad un movimento di rinascita del vino naturale. È un vignaiolo vero, con un grande cuore, uno che quando parla della propria terra si esalta, ma dalla grande umiltà, sa che tutto quello che fa viene dalla terra e deve essere ad essa riconducibile. Il suo curriculum parla chiaro: prima di tutto la preparazione, poi il cuore. Dopo anni di lavoro come enologo presso le grandi cantine sociali del Trentino, nel 1997 si mette in proprio e, aiutato dalla moglie Tamara, inizia a fare i primi vini, a descrivere la propria terra attraverso vini senza compromessi, puri, in cui il vitigno è sì elegantemente trattato, ma riconoscibile. Tutti i vini meritano di essere assaggiati: il bianco è una Nosiola in blend che ha fatto una lunga macerazione e ha carattere, volume ed eleganza da vendere; il Marzemino è un vino icona di grande equilibrio, con le uve che hanno fatto un breve appassimento di 15 giorni e poi il Cabernet Franc con metodo Solera, un inno alla gioia, un vino che trasforma la complessità in una sinfonia leggiadria.
Sogno o son desto: il fascino di Castel Beseno
Pochi chilometri separano Volano da Castel Beseno. Perfettamente conservato, è uno dei castelli più suggestivi di tutto il Trentino, soprattutto per l’eleganza e l’imponenza delle forme. Una lunga cinta di mura circonda la collina mano a mano che sale, creando uno scenografico effetto concentrico, dove torri, merlatura e roccia viva si alternano, il tutto incorniciato dalle Dolomiti.