Saint-Estèphe AOC: la denominazione ideale per chi cerca i vini rossi più strutturati e longevi del Médoc
Il Saint-Estèphe AOC è uno dei vini rossi più strutturati e longevi del Médoc, ideale per chi cerca potenza, profondità e capacità di invecchiamento. Perfetto per gli amanti dei Bordeaux classici che sanno aspettare decenni prima di stappare, offre un’esperienza poliedrica e sensuale, piena di sfumature da cogliere con i decenni di invecchiamento. Ok per una insuperabile spiccata personalità territoriale, ma i tempi di attesa sono cretacei.
Zona di produzione
Situata all’estremità settentrionale del Médoc, la denominazione Saint-Estèphe si estende su circa 1.230 ettari. I suoli sono caratterizzati da una combinazione di ghiaia, argilla e calcare, con una maggiore presenza di argilla rispetto alle vicine Pauillac e Saint-Julien. Questa composizione conferisce ai vini una struttura tannica marcata e una notevole capacità di invecchiamento.
The Basics
Nome: Saint-Estèphe AOC
Regione: Bordeaux, Francia
Estensione: circa 1.230 ettari
Vitigni principali: Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc, Petit Verdot
Gradazione alcolica: 13–14,5%
Tipologia: rosso fermo
Temperatura di servizio: 16–18°C
Caratteristiche organolettiche
I vini di Saint-Estèphe si presentano con un colore rubino profondo. Al naso offrono aromi di frutti neri maturi, spezie, tabacco e note minerali. In bocca sono corposi, con tannini decisi e una struttura solida, che evolve in eleganza con l’invecchiamento. Il finale è lungo e persistente, spesso con accenni di liquirizia e grafite.
Come è fatto: vitigno, vinificazione, affinamento
Il Cabernet Sauvignon domina gli assemblaggi, conferendo struttura e longevità, mentre il Merlot apporta morbidezza e rotondità. La vinificazione avviene in vasche di acciaio o cemento, seguita da un affinamento in barrique di rovere francese per un periodo variabile tra 12 e 18 mesi. La percentuale di legno nuovo varia a seconda dello stile del produttore.
Abbinamenti consigliati
Ideale con arrosti di agnello, selvaggina, paella, vitello tonnato, pollo al curry, pulled pork, empanadas, hamburger, filetto alla Wellington. Divino con Comté o il Pecorino.
Prezzo medio
I Saint-Estèphe di base partono da 25–35 euro, mentre i vini dei grandi châteaux possono superare i 100 euro, a seconda dell’annata e della reputazione.
Produttori iconici da assaggiare
- Château Cos d’Estournel: noto per la sua eleganza e complessità.
- Château Montrose: famoso per la sua struttura e longevità.
- Château Calon-Ségur: apprezzato per il suo equilibrio e finezza.
- Château Lafon-Rochet: riconosciuto per la sua consistenza qualitativa.
- Château Cos Labory: offre vini di grande carattere e personalità.
Storia e curiosità
La viticoltura a Saint-Estèphe risale all’epoca romana, ma è nel XVII secolo che la zona conosce un vero sviluppo, grazie al drenaggio delle paludi e all’investimento di famiglie nobiliari. La denominazione è stata ufficialmente riconosciuta nel 1936. Oggi, Saint-Estèphe è sinonimo di vini robusti, draconiani e profondamente legati al loro terroir argilloso.