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Moscato d’Asti Gianni Doglia 2021: la recensione

Il Moscato d’Asti Gianni Doglia 2021 è un classico vino dolce, molto pulito, cristallino, stilizzato e molto prevedibile. Non ha grandi spunti di originalità, ma quello che offre è un quadro aromatico aggraziato, molto espansivo e floreale e alla fine fa il suo dovere. Grado alcolico basso con un calore sul palato delicatissimo e tanta polpa: per abbinamenti con panettone, torta fritta e culatello e parmigiano o per dolci al cucchiaio è ottimo.

Come viene prodotto

Le uve provengono da un vigneto di Castagnole Lanze. Vendemmia agli inizi di settembre, pressatura soffice e poi via in autoclave dove la fermentazione è fatta con lieviti selezionati.

Caratteristiche organolettiche

Il colore è giallo scarico, con perlage fine e molto delicato. Il bouquet è solare, pieno di frutta fresca, salvia, limone, rosamrino, melissa e tanta pesca. Come quadro è abbastanza rigido, sa un po’ di caramella della nonna, tuttavia, la pulizia e la precisione ci sono. Tutto è declinato con misura, non è esagerato.

Al palato è di soave nella dolcezza, senza eccessi, sospinto da buona acidità e dalle bolle che sdrammatizzano il sorso, aggiungendo profondità all’assaggio. Non ha grande persistenza, ma ha un piglio erbaceo e floreale quasi mentolato che lo salvano dall’anonimato. Nel complesso è piacevole e scorrevole.

Prezzo

10-12 euro: un po’ caro per la magrezza che offre, si trovano bottiglie simili anche a 8.

Abbinamenti consigliati

Cake ai frutti di bosco, zuppa inglese, torta di mele. Non abbinate torte al cioccolato, ma ottimo per la sbrisolona mantovana oppure biscotti al cocco.

Alfredo Ravanetti