Malvasia N° 5 2020 Podere Cipolla: la recensione di uno splendido vino naturale
La Malvasia n°5 dell’Emilia 2020 del Podere Cipolla è un piccolo capolavoro, un vino bianco semplice, succoso ed irresistibile. Un sorso di poesia liquida che scorre come un ruscello di piacevolezza tra rocce, cespugli e sole. È un inno al vino. Una dichiarazione d’amore per le colline di Coviolo, in provincia di Reggio Emilia, dove Benny Dini coltiva e produce grandi vini rifermentati in bottiglia.
Ma c’è una novità assai gradita. Questa Malvasia non è frizzante, ma ferma e dritta, battagliera e insolente, piena, ma sottile come sviluppo aromatico. Un vino vero, un succo splendido per profondità, ritmo e beva. Tra tutti i vignaioli del Reggiano, ormai ci sono pochi dubbi su chi sia uno dei più dotati e sensibili. E ce lo dimostra con un vino fuori dal suo repertorio, ma che non delude affatto, anzi esalta fino all’ultimo sorso.
Come viene prodotto
Fare un vino più naturale e pulito è impossibile. Fermentazione spontanea, macerazione di 4 giorni sulle bucce e poi affinamento di 11 mesi sulle fecce fini. Non vengono aggiunti solfiti. Il vino non è filtrato né chiarificato.
Caratteristiche organolettiche
Non è un orange, il colore è dorato e anche i tannini sono impercettibili, nonostante la non brevissima macerazione.
Naso esplosivo con frutta tropicale, rimandi floreali intensi. Salvia, limone e sale sono la triade dominante, ma si lascia andare a toni più avvolgenti di miele. Nel complesso è aromatico e riconoscibile, ma mai prepotente.
Al palato è succo e roccia. il ritmo è inarrestabile, dettato da una burrascosa acidità che ha il sapore di tutti gli agrumi del mondo. La struttura è solida, ma fine, leggiadra. Saltella da uno scoglio all’altro. La profondità è ottima: gli strati di sapori si alternano senza sosta, creando un affresco bucolico. Beva pazzesca: corpo snello e grande piacevolezza.
Ancora una volta Benny Dini ci dimostra che l’Emilia è una terra splendida e in ascesa. Si sta liberando degli stereotipi e della timidezza, per affermare la propria orgogliosa anima contadina. Ed è un bene che ci si stia riappropriando di questi vini schietti e puri, senza fronzoli, duri e rocciosi.
È un bene e un dovere per i vignaioli mostrare il vero volto dei vini emiliani, sottraendoli al ludibrio e alle bieche logiche commerciali delle cantine sociali e dei mostri industriali che producono vini aberranti in quantità assurde. Equilibrio già ottimo. Al massimo un paio di anni cantina, ma non è un vino da lasciare molto ad invecchiare. Anche se potrebbe, visto che acidità e stoffa non mancano di certo.
Prezzo
Certo non costa 3,88 come la Malvasia della cantina Riunite, ma questo è il prezzo da pagare per bere vino vero e non intrugli da piccolo chimico. E anche se costa 17-18 euro, li vale tutti fino all’ultimo centesimo.
Abbinamenti consigliati
Vitello tonnato, spaghetti alle vongole, tortelli di zucca alla mantovana, spaghetti di riso con gamberi e verdure, ravioli di erbette alla parmigiana, risotto al tartufo, spaghetti alla carbonara, pad thai.