D’Incanto di Francesconi Paolo: il vino dolce definitivo?
Se volete assaggiare un vino dolce, un passito, diverso dal solito provate il Centesimino di Paolo Francesconi.
Ve lo diciamo subito, è un piccolo, grande vino biodinamico che ogni appassionato di vini dolci dovrebbe conoscere.
Il Centesimino è un vitigno autoctono delle colline di Faenza, che dà vini semplici e profumati, rotondi, ma mai troppo corposi.
Ma il Centesimino trova la sua apoteosi nella versione passito, dove tutta la sua innata eleganza può esprimersi al meglio, grazie ad un corredo di spezie e profumi floreali ammalianti.
E dopo tutto questo preambolo veniamo al dunque: è buono oppure no questo D’Incanto?
È delizioso, non buono, ha una freschezza che percorre tutta la dolcezza di questo nettare porporino, rendendolo bevibile e sempre scattante. La dolcezza è ben dosata, croccante e mai ridondante; i tannini fanno il loro dovere con solerzia, ma senza strafare.
Ma non aspettatevi un Sagrantino Passito, siamo su un altro pianeta, qui domina la leggiadria, è un battito d’ali di farfalla, anche perché questo vino non assaggia il rovere, ma affina prima in acciaio e poi in bottiglia.
Una scelta coraggiosa che non smussa, anzi esalta la natura capricciosa di questo vitigno.
Ci sentiamo di consigliarvi il passito di Francesconi senza esitazione, senza contare che stiamo parlando di un vignaiolo che ha abbracciato la biodinamica da decenni ormai.
Ottimo anche in estate, se leggermente raffreddato.
Quali piatti abbinare al passito di Centesimino D’Incanto?
Dolci al cucchiaio, zuppa inglese, cioccolato, terrine di salmone, brisket e pulled pork, salame di cioccolato, torta di mele.