Grand Cru Monopole Clos de Tart 2009: recensione
Il Grand Cru Monopole Clos de Tart 2009 è un grande Pinot Noir della Borgogna: eleganza rara, tratto pungente e vario che tocca prima frutti di bosco, spezie, tè, menta e fiori. La varietà è strabiliante, ma ha uno sviluppo naturale, credibile, in un crescendo di bosco: non ci sono sbavature, i profumi si susseguono in una sinfonia melodica.
In bocca è ancora arzillo, terroso, pungente, ma il frutto che inizia a mostrare una certa profondità di evoluzione, tocchi balsamici, sempre impreziositi da una sapidità siderale. I tannini sono seta pura, si dissolvono in una cornucopia di sapori terrosi di liquirizia.
Ormai conoscerete bene la Clos de Tart, una delle cantine più rinomate della Borgogna, una mecca del Pinot Noir, fondata a metà del 1400, che può fregiarsi di uno dei migliori cru di tutta la regione: il Grand Cru Monopole. La zona non ha bisogno di presentazioni, siamo a Morey-Saint-Denis nel cuore della Côte de Nuits. L’appezzamento è il più grande della Borgogna, tutto intero 7,5 ettari di paradiso di vigne.
Ci sono 6 zone, con terreni e microclimi diversi, tutti a base di calcare e argille, che vengono vinificate separatamente e poi si procede alla vinificazione per fare cuvée differenti.
Il vino è frutto di una lavorazione certosina che non ha pari: i grappoli, dopo la vendemmia sono selezionati uno ad uno, vengono pressati, fermentazione in acciaio e poi affinamento in legno. Il risultato è un vino di finezza e tipicità uniche, il tratto è fine, lo slancio sapido siderale, la compattezza fenomenale, la lunghezza dei tannini incredibile, ma sempre delicati.
Il bouquet del Grand Cru Monopole Clos de Tart 2009
Naso austero dominato da frutto affilato, già immerso in un vortice etereo che profuma di lacca e ciliegie sotto spirito. Frutti di bosco come se piovessero, viole appassite, pepe, lavanda e muschio. Il tratto è pungente, terroso, nobile come solo un grande Pinot Noir sa essere. Finale infinito di zenzero, catrame, lamponi. Capolavoro.
Il sapore
Non c’è molto da dire su un vino immortale come questo: è semplicemente un capolavoro, non solo perché buono in sé, ma perché si eleva, diventa unico, la profondità è impressionante, come la naturalezza di beva. Senza dubbio uno dei migliori Pinot Noir della Borgogna. L’annata 2009 è stata fortunata, non troppo calda e la finezza del vino è palese, il frutto è austero e affilato e nonostante abbia 9 anni sul tappo, li porta con disinvoltura. I toni eterei, evoluti sono splendidi e donano eleganza e profondità aromatica.
Prezzo
Tutta questa poesia in bottiglia si paga e neanche poco, l’annata 2009, una delle più riuscite degli ultimi anni viene venduta a circa 1000 euro. È un vino da appassionati, collezionisti, non la bottiglia da stappare così per farsi due tagliolini al tartufo. Ma se riuscite a fare una cordata di amici ben disposti, è un’esperienza da fare.
Abbinamenti consigliati
Pizza margherita, vitello tonnato, pulled pork, hamburger, filetto alla Wellington, paella.