Glenmorangie the Duthac whisky: recensione
Il Glenmorangie the Duthac è un Scotch single malt whisky atipico per questa distilleria, il solito stile molto ricco, sontuoso, ma fruttato e morbidissimo è questa volta stato interpretato in maniera più secca e severa.
Intendiamoci è sempre un figlio della Glenmorangie, quindi le note ossidate, sciroppate e mielose ci sono e carezzano, tuttavia si percepisce una sferzante ruvidità tannica, che più che ruvidità potremmo prestanza. Nel complesso è sempre un whisky vellutato, solo le classiche suggestioni decadenti sono rinfrescate da una spinta decisa e vigorosa che rende il whisky più dritto e meno paffuto.
Come viene prodotto il Glenmorangie the Duthac whisky
Dopo la classica doppia distillazione avvengono due affinamenti, il primo in botti di quercia vergini e il secondo in botti usate per la produzione di sherry Pedro Ximénez. L’invecchiamento non è specificato, mentre la gradazione alcolica è di 43 gradi, appena sopra il minimo sindacale dei 40.
Caratteristiche organolettiche del Glenmorangie the Duthac whisky
Il bouquet ti avvinghia il naso, ti prende con quelle note irresistibili dolci, erbacee e caramellate che solo la Glenmorangie riesce a fondere così perfettamente con i toni eterei. È quasi un misto tra profumi finti di colla e di marshmallow sciolti nel miele bruciato con spalmata sopra una crostata alla crema. In ogni caso il frutto è sciroppato, caldo, pieno di frutta al forno, con contorno di caramello e toni nutty ossidati, quasi da mosto cotto. Spezie dolci a delineare una cornice solida, ma non invadente. Toni più freschi agrumati e poi erbe e richiami più medicinali da speziale, fiori secchi e finale di caffè e burro. Nel complesso è molto ricco, ma ben disegnato, stilizzato come sono un po’ tutti i Glenmorangie, ma gustoso se vi piace il genere.
Al palato è ricco, ha buona struttura ed è modulato da un calore pepato, ma senza esagerare, interviene sempre una morbidezza che placa le fiamme, nonostante i 43 gradi. Sapori legnosi, frutta surmatura, toni più evoluti di noci, i tannini si sentono sul palato e danno una certa vivacità. Il sorso è discreto, ha una certa profondità, si muove bene con ritorni piccanti di zenzero, non si lascia mai andare ad una dolcezza compiaciuta, ma non aspettatevi miracoli. In ogni caso l’equilibrio tra dolcezza, spezie e dinamismo di sorso è ok. Piacevole il finale dove toni tannici, dolci, speziati di erbe medicinali si concentrano con una chiusura molto secca.
Sicuramente se siete abituati ai classici Glenmorangie questo vi spiazza, è molto meno dolce e mansueto, anzi si mostra abbastanza asciutto, più spinto dal punto di vista floreale ed erbaceo. Non aspettatevi il frutto esplosivo e il cioccolato sornione del Glenmorangie The Quinta Ruban 14 e neanche la cremosità da panna cotta del La Santa 12.
Prezzo Glenmorangie the Duthac whisky
In giro ormai si trova abbastanza facilmente, anche se nei primi tempi era riservato al mercato duty free, in ogni caso la bottiglia da 1 litro costa 90 euro. È un’ottima bottiglia da scorta, da bere anche in estate con un goccio di soda o di acqua fresca per far emergere i profumi più delicati.
Quali piatti abbinare?
Dolci al cucchiaio, zuppa inglese, cioccolato, terrine di salmone, brisket e pulled pork, salame di cioccolato, torta di mele.