Agnocasto a cosa serve, fa dimagrire? Ecco cosa dice la scienza
L’agnocasto (Vitex agnus-castus), comunemente noto come “pepe dei monaci” o “falso pepe”, è una pianta appartenente alla famiglia delle Verbenaceae, diffusa principalmente nelle regioni mediterranee e dell’Asia centrale. Storicamente apprezzata per i suoi effetti benefici sul sistema ormonale femminile, questa pianta è stata utilizzata in fitoterapia sin dall’antichità per trattare diversi disturbi.
Composizione Chimica e Proprietà
I frutti dell’agnocasto contengono numerosi composti bioattivi, tra cui flavonoidi (casticina, isovitexina, orientina), iridoidi glicosidici (agnuside, aucubina), diterpeni (rotundifurano, vitexilattone) e oli essenziali come cineolo, limonene e alfa-pinene. Questi componenti sono ritenuti responsabili delle proprietà terapeutiche attribuite alla pianta.
Benefici sulla Salute Femminile
Studi scientifici evidenziano che l’agnocasto può essere particolarmente efficace nel trattamento della sindrome premestruale (PMS), disturbo caratterizzato da sintomi come dolori mestruali, irritabilità, tensione mammaria e sbalzi d’umore. L’efficacia dell’agnocasto deriva dalla sua capacità di regolare i livelli di prolattina, contribuendo a un migliore equilibrio tra estrogeni e progesterone.
Integratori a base di agnocasto possono inoltre aiutare a ridurre crampi addominali e dolori mestruali, sintomi frequenti e debilitanti del ciclo mestruale. Alcuni studi suggeriscono che il consumo regolare di questa pianta possa diminuire significativamente sia l’intensità sia la durata di tali sintomi.
L’agnocasto viene anche impiegato per trattare irregolarità del ciclo mestruale, sintomi della menopausa, acne ormonale e cisti mammarie benigne. Tuttavia, non tutte queste applicazioni dispongono di evidenze scientifiche definitive.
Avvertenze e Precauzioni
L’assunzione di integratori a base di agnocasto può interferire con farmaci come anticoncezionali orali, estrogeni, antipsicotici e antagonisti della dopamina. Inoltre, questa pianta potrebbe non essere adatta in presenza di condizioni sensibili agli ormoni, come endometriosi, fibromi uterini o alcune forme tumorali (al seno, all’utero, alle ovaie).
L’agnocasto è inoltre controindicato durante gravidanza e allattamento e può interferire con l’efficacia delle tecniche di fecondazione assistita. Inoltre, persone affette da Parkinson, schizofrenia o altre forme di psicosi dovrebbero evitare l’uso di questo integratore.
Modalità d’Uso e Dosaggio
L’agnocasto è disponibile in varie forme: capsule di estratto secco, tinture madri e infusi preparati con frutti essiccati. Il dosaggio ottimale può variare a seconda del prodotto utilizzato; è pertanto fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulle confezioni o affidarsi al consiglio di un professionista sanitario