Trattoria La Pireina Piacenza: come si mangia dal Gnasso?
Parlare di una trattoria storica come la Pireina di Piacenza è sempre un piacere, ogni volta che ci mangiate è come tornare a casa, un ritorno alla radici della cucina piacentina. Vi avvertiamo subito, alla Pireina troverete un ambiente piacevolmente rustico, tanta qualità, spessore, ricette vecchie di secoli, ma non aspettatevi un ristorante elegante e azzimato. La cortesia è di casa, il servizio è veloce e preciso, ogni piatto è cucinato con grande attenzione, e qualità rimarchevole (e assai rara di questi tempi) i prezzi sono molto abbordabili.
Ma veniamo alla cucina, il mitico Salvo è l’anima della cucina, che propone i piatti che hanno reso famosa Piacenza in tutto il mondo. Prima di tutto gli antipasti con salumi splendidi e gnocco fritto. Pancetta, culatello di Zibello e salame piacentino sono serviti con abbondante gnocco fritto, sempre fritto all’istante. Certo il contenuto di colesterolo non è indifferente, ma è una esperienza da fare almeno una volta nella vita.
Passiamo ai primi piatti: pasta fresca, tutto è fatto in casa dalla Sig.ra Franca, piccole opere d’arte. Sinceramente scegliere tra i due beniamini di casa è difficile. I classici pisarei e fasò sono tra i migliori tre che abbiamo mai mangiato a Piacenza.
Ma anche i tortelli piacentini di ricotta con la coda non scherzano per niente, la pasta è sottile e il ripieno sodo, saporito, ma sempre delicato. Da notare che i piatti sono abbondanti, quindi vi consigliamo di ordinare più piatti e dividerli.
Ci sono anche gli anolini piacentini fatti con lo stracotto, ma solo nel periodo invernale, e anche in questo caso il piatto raggiunge un livello di cura pazzesca. Ad uno stracotto che cuoce tutta notte, viene aggiunto pane grattugiato, Parmigiano Reggiano, noce moscata e la carne tritata finemente. Il risultato è un piatto ricco, piccole super nova di gusto.
Passando ai secondi piatti le proposte sono ridotte, per poter offrire i piatti giusti, preparati al momento e senza tanti fronzoli. Non aspettatevi il filetto di angus argentino congelato insomma. Partiamo dal piatto più suggestivo la picula di cavallo, il ragù di cavallo, se vogliamo dargli una definizione blasfema. È un macinato che viene cotto a lungo con un soffritto di cipolla, lardo e pomodori, fino a quando non si scioglie in bocca. Ovviamente accompagnato da polenta fumante.
Il pollo arrosto è buono, lo citiamo così al volo, ma l’altro capolavoro di cucina popolare è lo stracotto di asina: carne succosa, resa burrosa da una lunga cottura dolce. Il risultato è stupendo: un piatto semplice e diretto, goloso dove sapori antichi sono in bella vista, senza bisogno di fronzoli.
Perché è questo che troverete alla trattoria Pireina, la storia della cucina di Piacenza interpretata con onestà. Non ci sono orpelli o decorazioni, ma solo sostanza.
Finiamo con i dolci: uno più buono dell’altro. La sbrisolona con lo zabaione è di struggente bontà, calda e avvolgente. La torta pere e cioccolato ottima nella sua impenetrabile severità.
La carta dei vini è molto semplice, onesta nei prezzi e predilige i vini piacentini, freschi, beverini, perfetti per allietare una cucina così saporita e succulenta.
Il servizio è curato, veloce, gentile e ti fa sentire come a casa, nonostante il locale sia sempre gremito.
Il prezzo è adeguato all’offerta, anzi diciamo pure accessibile. Alla nostra prova eravamo in quattro e abbiamo speso 40 euro a testa, vino compreso. Per un pranzo più che soddisfacente si viaggia sui 30.