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Ginjinha: ecco la ricetta del liquore alle amarene amato alla follia dai Portoghesi

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Ginjinha: ecco la ricetta del liquore alle amarene amato alla follia dai Portoghesi

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Se passeggi per Lisbona, prima o poi qualcuno ti inviterà a bere una Ginjinha. Questo piccolo liquore dal cuore rosso rubino è più di una bevanda: è un rituale, una pausa conviviale che racconta la storia di un popolo. Tradizionalmente servito in bicchierini di vetro (o talvolta in cioccolato), questo elisir di amarene è uno dei grandi drink nazionali e non esistono Portoghesi che non lo amino.

Origine e storia

La Ginjinha, o Ginja, nasce nel XVIII secolo grazie a un frate galiziano, Francisco Espinheira, che ebbe l’intuizione di macerare le ginjas (amarene autoctone, più aspre delle ciliegie dolci) in aguardente, aggiungendo zucchero e spezie. Il risultato fu un liquore aromatico, dolce ma con una vena aspra irresistibile. Da quel momento, la bevanda si è diffusa a macchia d’olio, soprattutto a Lisbona, Óbidos e Alcobaça.

Metodo di produzione

La preparazione è semplice ma richiede tempo e attenzione:

  1. Le amarene vengono lavate e selezionate.
  2. Si mettono a macerare in aguardente (una grappa neutra) per settimane o mesi.
  3. Si aggiungono zucchero, cannella e talvolta chiodi di garofano.
  4. Il liquore viene filtrato e imbottigliato, spesso con le amarene ancora all’interno.

Ogni produttore ha una formula leggermente diversa, e alcune versioni casalinghe possono includere agrumi, vaniglia o persino un tocco di cioccolato.

Caratteristiche organolettiche

  • Colore: rosso rubino profondo.
  • Aroma: intense note di amarena, con sfumature speziate.
  • Gusto: dolce, caldo, con acidità ben bilanciata. Finale persistente, fruttato e lievemente tannico.
  • Gradazione: tra i 18% e i 24% vol.

Come si beve la Ginjinha

Tradizionalmente si serve a temperatura ambiente, in bicchierini piccoli, spesso con una o due amarene sul fondo. A Lisbona è d’obbligo la scelta: com ou sem elas? (con o senza le amarene?). Oggi si sperimenta anche con versioni ghiacciate, in cocktail, o persino in abbinamento a dessert.

Abbinamenti gastronomici

Perfetta con cioccolato fondente, dolci alle mandorle, crostate di frutta o formaggi erborinati. Anche con dessert pasquali come la folar o la pâo de ló, crea un ponte tra dolcezza e acidità.

Dove trovarla e comprarla

  • A Lisbona: storiche “ginjinha” come A Ginjinha Espinheira (vicino Rossio) o Ginjinha Sem Rival.

Curiosità

  • A Óbidos, la Ginjinha si serve in bicchierini di cioccolato fondente, creando un’esperienza golosa e multisensoriale.
  • Ogni famiglia portoghese ha la sua ricetta tramandata di generazione in generazione.
  • Alcune versioni moderne includono edizioni speciali barricate in legno o con frutti esotici.

Ricetta Artigianale della Ginjinha

Ingredienti:

  • 500 g di amarene (preferibilmente fresche, varietà sour cherry)

  • 700 ml di aguardente (oppure una buona grappa non aromatica o al limite vodka)

  • 250 g di zucchero semolato

  • 1 stecca di cannella

  • Scorza di 1 limone (non trattato)

Facoltativo:

  • 1 baccello di vaniglia o 3 chiodi di garofano per una variante più speziata

Procedimento 

  1. Prepara il barattolo
    Prendi un barattolo di vetro a chiusura ermetica, sterilizzalo con acqua bollente e lascialo asciugare completamente. Deve essere perfettamente pulito.

  2. Macerazione
    Versa le amarene nel barattolo insieme allo zucchero, la cannella, la scorza di limone e gli eventuali aromi extra. Copri tutto con l’aguardente. Chiudi il barattolo e agita leggermente per amalgamare.

  3. Riposo (sacro)
    Lascia riposare il barattolo al buio per minimo 6 settimane, meglio se 3 mesi. Agita il barattolo una volta a settimana per sciogliere bene lo zucchero e favorire l’infusione.

  4. Filtraggio
    Una volta completata la macerazione, filtra il liquido con un colino a maglia fine (o garza). Se vuoi, puoi lasciare alcune amarene nel liquore per l’effetto “à la Lisboa”.

  5. Imbottigliamento
    Travasalo in bottigliette di vetro scuro. Conserva in luogo fresco e asciutto. Migliora con il tempo!

Conservazione

  • Durata: oltre 1 anno se ben sigillata

  • Miglior consumo: dopo 3-6 mesi di affinamento in bottiglia

Come servirla

  • Classico: liscia, in bicchierino da digestivo, a temperatura ambiente o leggermente fresca.

  • Cocktail: perfetta con tonic water o in twist di Negroni e Manhattan.

  • Dolci: ottima per aromatizzare panna cotta, ganache al cioccolato, o gelato alla vaniglia.

Il bar più famoso dove berla? A Ginjinha a Praça de São Domingos, Lisbona, dal 1840.

 

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