Ingredients
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350 grammi di porro
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800 grammi di topinambur
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60 grammi di Olio Extra Vergine di Oliva
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60 grammi di latte di cocco
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sale e pepe
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5 grammi di noce moscata
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400 grammi di pane raffermoper fare i crostini
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50 grammi di semi di zucca
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2 litri di brodo vegetale
Directions
La crema di topinambur e latte di cocco è forse la crema di verdure e tuberi più buona in assoluto, grazie al connubio incredibile tra due ingredienti così aromatici e delicati.
Non ci sono controindicazioni: questa ricetta è una bomba di potassio, sali minerali e vitamine, ottima per anziani con problemi di pressione alta o cardiaci, atleti che devono recuperare liquidi e sali e ovviamente è perfetto anche per i bambini.
Visto che è un tubero, il topinambur, chiamato anche con il suggestivo nome di carciofo di Gerusalemme, dovrebbe essere di origine biologica. In questo modo potrete mangiare anche la buccia: se proprio è molto spessa, potete dare una sbucciatina con un pela-patate, altrimenti come al solito tutto il buono e il gusto sono nella buccia.
Non ci sono altri consigli, la ricetta è davvero una passeggiata e potrete personalizzarla con quello che avete in casa: pasta di curry, mandorle, ceci se volete un apporto proteico più importante oppure condire con verdure di stagione: vedete quello che avete in dispensa, ma aggiungendo anche solo 7-8 asparagi diventa un piatto delizioso.
Quella che vi forniamo è la ricetta base della crema vegana di topinambur e latte di cocco, ma sentitevi liberi di aggiungere un vostro tocco personale.
Ingredienti e dosi per fare la crema di topinambur e latte di cocco
Per 6 persone
- 2 porri
- 800 grammi di topinambur
- olio extra vergine di oliva
- 60 grammi di latte di cocco
- sale e pepe
- 5 grammi di noce moscata
- crostini da fare con pane raffermo o focaccia
- semi di zucca
- 2 litri di brodo vegetale, usate roba buona non
Come fare la crema di topinambur e latte di cocco
Come avrete notato dalla lista degli ingredienti la ricetta è spartana, immediata e non presenta alcuna difficoltà. Come unica raccomandazione usate brodo vero, anche magari fatto con l’aggiunta delle bucce dei topinambur. Non si butta via niente quando la verdure è buona e biologica, soprattutto le bucce.
Lavate i topinambur, strofinate bene la buccia e poi sbucciatela leggermente con un pelapatate se è molto scorzosa.
Tagliate i porri per il lungo, per individuare ogni possibile traccia di terra, sono insidiosi. Quando sono ben puliti tagliate a rondelle molto fini e fate stufare in 5 cucchiai di olio extra vergine di oliva. Se possiamo darvi un consiglio l’olio taggiasco ligure ha la giusta delicatezza, non serve un olio troppo aromatico.
Usate una pentola casseruola dal fondo spesso, così il calore verrà trasmesso con costanza e senza sbalzi, la vellutata di topinambur va cotta a lungo e a fiamma lenta.
Fate stufare per 15 minuti i porri, a fiamma bassa, senza farli annerire, al massimo aggiungete un goccio di acqua.
Intanto tagliate a cubetti i topinambur, buttateli in pentola, rimescolate, condite con sale, pepe e noce moscata grattugiata al momento e dopo 5 minuti coprite con il brodo.
Cuocete le verdure per 20 minuti, poi frullate con un frullatore ad immersione, aggiungete il latte di cocco, rimescolate e fate cuocere ancora per 20 minuti. Fiamma bassa.
Quando è pronta, lasciate intiepidire la vellutata di topinambur e versatela in sei ciotole.
Per fare i crostini, una vellutata non può dirsi tale se non ha sopra dei crostini belli untarelli e appena sapidi, giusto per creare un filo di contrasto con la dolcezza della crema di topinambur.
Abbrustolite velocemente cubetti di pane raffermo o focaccia in padella con olio extra vergine di oliva e mettete Spolverate con semi di zucca e un filo di olio extra vergine di oliva e poi servite.
È con ogni probabilità la ricetta più semplice che potrete mai incontrare in tutta la storia della cucina vegana, ma anche tradizionale, serve solo un po’ di tempo per preparare tutto, senza fretta, ma a livello di difficoltà siamo ai minimi assoluti.
Quale vino abbinare alla crema di topinambur e latte di cocco?
Il piatto è consistente, ricco di profumi aromatici, ma anche denso, quindi stappiamo un vino bianco secco, sapido e fruttato come il Trebbiano abruzzese o il Gavi piemontese. Se volete tagliare questa vellutata con le bolle di spumanti come Champagne, Franciacorta e Oltrepò Pavese è un’ottima idea.
Se volete abbinare un cocktail, il sapore intenso e pungente del Gin Tonic è nato per sposare questo piatto.