Quali sono i dieci trend dell’industria del bere che vedremo nel 2023?
È solo l’inizio del 2023 e tutti sono ansiosi di sapere cosa ci riserva il futuro. Quali saranno gli eventi più significativi per questo 2023? Cosa accadrà? Quali saranno le tendenze di questo nuovo anno 2023?
O, ancora più importante, cosa ci aspetta nel nostro bicchiere sbrillucciacante e per ora ancora pieno, visto che le feste non sono ancora finite! Fattori come la crisi dei costi della vita, l’esplosione dell’inflazione, l’aumento del prezzo di elettricità e materie prime, la guerra e la paura di una strisciante e sempre più plausibile recessione ci portano a pensare che i gli amanti del buon bere avranno un approccio più attento e parco quest’anno. Nel frattempo, i cocktail strani e le bevande inaspettate saranno protagoniste.
1. Nostalgia
Dalla musica, alla moda, al cibo, la fascinazione per tutto quello che è anche solo lontanamente retrò continuerà a dominare nel 2023. Secondo un sondaggio di Bidfood, oltre la metà delle persone trova allettanti i drink con tema nostalgico o retrò. I bar probabilmente abbracceranno il concetto, servendo versioni riviste di vecchie glorie, quindi gli amanti dell’Old Fashioned non si disperino, resterà con noi anche nel 2023. Un sondaggio di Bacardi conferma questa predisposizione all’antico, affermando che il 58% dei baristi è più interessato ai cocktail classici con un tocco di originalità piuttosto che alla sperimentazione e ai cocktail futuristi. Potremmo persino vedere il ritorno delle Piña Colada.
2. TikTok-tails
Non è un segreto che questa piattaforma social sia una grande istigatrice per la maggior parte dei nostri trend attuali. Veri e propri tormentoni nascono e muoino nel corso di una giornata, ma ormai è indubbio che l’influenza di TikTok si estenda anche ai cocktail in maniera massiccia ed irrazionale. Un esempio lampante è il momento di gloria del “Negroni Sbagliato” che è diventato virale lo scorso anno. Una clip dell’attrice Emma D’Arcy che lo definisce il suo drink preferito ha fatto aumentare le ricerche per il cocktail e ha scatenato una rincorsa agli edit sia video che musicali più assurdi. Assicurati di tenere d’occhio cosa sta succedendo sull’app per rimanere al passo con i trend di quest’anno, se vuoi essere cool.
3. Vini inglesi
Le vendite di vini inglesi hanno visto una crescita straordinaria, più che raddoppiate in due anni. Le varietà più popolari sono Chardonnay e il Pinot noir. Ora che l’Inghilterra è ampiamente riconosciuta come regione vinicola a tutti gli effetti, è probabile che quest’anno i vini inglesi inizieranno ad acquisire maggiore riconoscimento internazionale. Magari i vini inglesi non diventeranno dei Sassicaia tutto d’un tratto e non proprio nel 2023, ma con il riscaldamente globale ormai fuori controllo, è indubbio che il vino inglese giocherà un ruolo fondamentale negli anni a venire.
4 La rinascita del rum
Mentre la grande moda del gin inizia a scemare, il rum potrebbe tornare di moda come prossimo spirito alla moda. Le vendite di rum hanno raggiunto i 1 miliardo di sterline all’anno nel Regno Unito, superando il whisky. Anche se il rum scuro può essere apprezzato da solo, anche i cocktail a base di rum saranno molto popolari. Attenzione nel 223 voleranno Mojito e Mai Tai e perché no, qualche splendido cocktail Tiki. Sarebbe anche ora.
5. Tequila
Assieme al rum, la tequila è l’altro distillato che si prevede aumenterà le vendite, giacché le esportazioni hanno raggiunto un record lo scorso anno. Anzi possiamo dire che nel 2022 la tequila è esplosa, assurgendo a ruolo di distillato globale. Si prevede che i consumatori sceglieranno bottiglie di alta qualità, mentre le solite celebrità holliwodiane continueranno a promuovere le loro marche di tequila. Anche i cocktail che utilizzano questo spirito avranno successo con Spicy Margarita e Tequila sunrise che rimangono sempre molto richieste.
6. Vino dealcolato e distillati analcolici
Il bere moderato è diventato sempre più di moda negli ultimi mesi, soprattutto online. TikTok ha coniato il termine “damp lifestyle”, che implica il ridurre il consumo di alcol, piuttosto che eliminarlo completamente e diventare dry, cioè “asciutti”. Adesso che è tutto un trend e un hastag, non si può neanche dire più sobrietà perché suona strano. In ogni caso i vini dealcolati, i distillati analcolici e le bevande senza alcol stanno guadagnando sempre più quote di mercato e il giro di affari si aggira intorno ai 2 miliardi di dollari. Mica bruscolini.
7. Cocktail in lattina
La categoria dei cocktail in lattina è in ascesa spaventosa. Tutto è iniziato con i cocktail pronti durante il covid, ma sembrava una soluzione destinata ad avere vita, breve, invece stanno crescendo inesorabilmente. Sono finiti i tempi dell’orrido bacardi breezer, ormai i pesi massimi sono scesi in campo e se volete fare un pic nic con mojito e negroni al posto del solito Beaujolais. Facili da bere all’aperto o durante i rave party nei parcheggi dei supermercati, i cocktail preconfezionati sono sicuramente un elemento indispensabile nei mesi estivi, ma sono tutto sommato abbastanza comodi da essere apprezzati tutto l’anno. La vodka e la tequila sono le basi più comuni, ma i produttori stanno mettendo un tocco di originalità alle vecchie ricette classiche fantasia e sapori nuovi per ingolosire i consumatori.
8. Varianti del Martini
Anche se il Martini non è morto, è indubbio che abbia cambiato d’abito e si sia adattato ai gusti dolci del tempo. Il classico Martini ormai lo bevono in pochi e speriamo che l’Espresso venga mandato in pensione presto, tuttavia molti credono che si tornerà alle basi, alla nuda e poderosa mascolinità di questo cocktail così nerboruto. Per cui preparate il fegato, la cirrosi è dietro l’angolo. Come già detto, la chiave è la fantasia e pochi sono i cocktail che si prestano a piccole correzioni, twist e stravolgimenti come il caro vecchio Martini Dry, che può essere facilmente rivisitato, sostituendo il liquido delle olive con il succo di cetriolo per un sapore più aspro e ruvido. Dopo tutto non siamo che nani sulle spalle dei giganti e ormai non ci è concesso inventare capolavori, ma fare solo piccoli ritocchi per blandire la nostra voglia di creatività.
9. Distillati e liquori aromatizzati
Sapori audaci e sorprendenti sono di moda e vanno molto, soprattutto tra i giovani, che nonsi accontentano delle seriose e uggiose bevande tradizionali. Le vendite di vodka aromatizzata sono aumentate del 33% dal 2019, secondo CGA, poiché i consumatori cercano alternative a distillati più forti. La loro popolarità è anche sicuramente favorita dall’attuale ossessione per i cocktail, poiché il rum all’ananas diventa una naturala aggiunta a un tropicale Daiquiri.
10. Meno consumi, ma sì all’alta qualità
A causa della pressione per risparmiare denaro durante questa crisi innescata dalla guerra, insieme al crescente movimento di curiosità e salutismo che spinge il pubblico verso una noiosa sobrietà, molte persone sceglieranno bevande di alta qualità quest’anno, ma berrano anche molto meno. Il mantra sarà poco, ma buono e non è che detto che il poco non sia analcolico! Ciò include sia le bevande alcoliche che quelle analcoliche, poiché la qualità è diventata un fattore chiave per i consumatori. Ormai il movimento detox di consapevolezza ha preso piede e ci si aspetta che la maggior parte delle persone scelga bevande di alta qualità per soddisfare i loro gusti esigenti. Insomma, addio Garzellino ghiacciato e Tavernello.