Oliveti secolari, razze rare e vigneti ancestrali: così l’agricoltura bio salva il pianeta
Roma, Orto Botanico – Sabato 29 e Domenica 30 marzo 2025
In un’epoca in cui la crisi climatica non è più una previsione ma una condizione permanente, la terra diventa laboratorio di resilienza. Se gli effetti del riscaldamento globale si misurano con l’aumento delle temperature, l’imprevedibilità delle stagioni, la siccità prolungata e le piogge torrenziali, la risposta non può che partire dal basso. Letteralmente: dal suolo, dall’agricoltura, e da chi ogni giorno lavora per difendere la fertilità e la biodiversità.
È questa la visione che animerà il talk “La parola ai testimoni: come affrontiamo la crisi climatica a colpi di bio”, in programma sabato 29 marzo alle ore 15 all’Orto Botanico di Roma, nell’ambito della due giorni “Festa del BIO e MontagnaMadre”, promossa da FederBio e Slow Food Italia, con il supporto della Mountain Partnership della FAO e la partecipazione del climatologo dell’ENEA Gianmaria Sannino.
Bio, montagna, sostenibilità: le tre parole chiave del futuro agricolo
Il talk sarà il cuore di un evento che trasforma l’Orto Botanico in un grande teatro agricolo a cielo aperto, dove agricoltori e allevatori provenienti da tutta Italia racconteranno non solo i loro prodotti, ma soprattutto le loro strategie per resistere alla crisi climatica.
L’agricoltura biologica, secondo numerosi studi dell’IPCC e della FAO, è tra i pochi modelli che riesce oggi a ridurre le emissioni di CO₂, preservare l’acqua, rigenerare il suolo e custodire la biodiversità. Tutto questo senza ricorrere alla chimica di sintesi o alla meccanizzazione spinta dell’agricoltura intensiva. Ma richiede visione, ricerca, resilienza e collaborazione.
Cinque storie di resistenza e sperimentazione tra noccioleti, pascoli e vigne
Anselmo Filesi, dell’Azienda Agricola Parano nella Tuscia, produce nocciole biologiche da tre generazioni. La sua “Tonda Gentile Romana” cresce secondo i principi dell’agroecologia. La scelta di varietà come la Giffona, più resistente agli stress idrici, dimostra quanto la biodiversità varietale sia oggi una strategia di adattamento al climate change.
Graziano Poggioli, fondatore dell’azienda Santa Rita Bio a Serramazzoni (MO), è tra i pionieri del biologico in Italia. Il suo allevamento della Vacca Bianca Modenese, razza autoctona a rischio estinzione, è oggi Presidio Slow Food e l’unico capace di produrre un Parmigiano Reggiano biologico di montagna, una forma al giorno, in una filiera chiusa fatta di otto aziende agricole. Il suo lavoro è una risposta concreta al collasso della zootecnia intensiva.
Paola Orsini, dell’Azienda Orsini a Priverno (LT), cura 10.000 ulivi di cultivar Itrana, Presidio Slow Food per gli olivi secolari. Il suo olio, intenso e profumato, è il risultato di una coltivazione paziente che rispetta la fertilità naturale del terreno e i ritmi delle stagioni. Ogni goccia è anche un atto di resistenza paesaggistica, contro la cementificazione e l’abbandono.
Claudio Viola, delle Cantine Viola a Saracena (CS), custodisce una delle perle enologiche italiane: il Moscato di Saracena, passito prodotto con metodi ancestrali, salvato dal padre Luigi negli anni ‘70. Oggi, grazie al biologico e alla rigenerazione dei vigneti tradizionali, questo vino è tornato simbolo di una Calabria giovane, consapevole e vitale.
Giulia Mattei, ex professionista della moda, è oggi anima della Tenuta La Castelluzza, 40 ettari nella Riserva di Tuscania (VT). Insieme ai suoi genitori sperimenta pratiche agricole alternative, come consociazioni, compostaggio rigenerativo, semine scalari e piante da seme locali, per preservare un paesaggio agricolo vivo, ricco di olivi, ortaggi, cereali antichi e biodiversità.
Cibo biologico, laboratori e talk: cosa succede all’Orto Botanico
Oltre al talk con i produttori e il climatologo Gianmaria Sannino, il pubblico potrà:
- Partecipare a showcooking e laboratori didattici per adulti e bambini.
- Assaggiare i prodotti nel Mercato della Terra, con oltre 30 aziende biologiche di montagna da Lazio, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna.
- Visitare l’Orto Botanico con ingresso gratuito per tutto il weekend.
L’evento si inserisce all’interno del progetto europeo Being Organic in EU, gestito da FederBio con Naturland e cofinanziato dall’Unione Europea, con l’obiettivo di promuovere l’agricoltura biologica come risposta concreta e sistemica alla crisi ambientale.