La sinestesia del rock: suoni e immagini in esposizione a Milano
La Fondazione Luigi Rovati di Milano presenta “Echoes. Origini e rimandi dell’art rock britannico”, un ciclo di tre mostre che esplorano l’intersezione tra musica rock e arti visive nel Regno Unito degli anni ’60 e ’70. Curato da Francesco Spampinato, il progetto si svolge nel Padiglione d’Arte della Fondazione e si articola in tre esposizioni distinte.
The Beatles. Il mito oltre la celebrità (17 aprile – 8 giugno)
La prima mostra si concentra sull’impatto culturale e visivo dei Beatles, andando oltre la loro fama musicale. In esposizione, il portfolio fotografico completo di Michael Cooper che documenta la creazione del celebre diorama per la copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, realizzato da Peter Blake e Jann Haworth. Tra gli oggetti esposti, anche la bambola a grandezza naturale presente nella copertina, un’opera della serie Old Lady di Haworth, e i ritratti psichedelici dei Beatles realizzati da Richard Avedon. Completano il percorso il video Smile di Yoko Ono e l’installazione video I’m Not the Girl Who Misses Much di Pipilotti Rist, ispirata alla canzone Happiness Is a Warm Gun.
Pink Floyd, Yes, Genesis. Nuove percezioni della realtà (14 giugno – 27 luglio)
La seconda mostra esplora l’immaginario visivo delle band Pink Floyd, Yes e Genesis, evidenziando le influenze surrealiste e psichedeliche nelle loro opere. Tra le opere esposte, un dipinto del pittore metafisico Alberto Savinio, le copertine degli Yes realizzate da Roger Dean, e le fotografie visionarie di Hipgnosis e Storm Thorgerson per i Pink Floyd, tra cui il prisma di The Dark Side of the Moon, l’uomo in fiamme di Wish You Were Here e il maiale gonfiabile di Animals. Per i Genesis, sono presenti i dipinti di Paul Whitehead per Trespass, Nursery Cryme e Foxtrot, nonché gli acquerelli originali di Colin Elgie per le copertine di A Trick of the Tail e Wind and Wuthering. Una installazione dell’artista svedese Nathalie Djurberg arricchisce ulteriormente l’esposizione.
Peter Gabriel. Frammentazione dell’identità (27 agosto – 5 ottobre)
La terza mostra è dedicata a Peter Gabriel, ex frontman dei Genesis e artista solista, e analizza il tema della frammentazione dell’identità attraverso la sua carriera. In esposizione, le copertine dei suoi primi tre album solisti realizzate da Hipgnosis, fotografie e videoclip dei suoi iconici travestimenti, tra cui la donna-volpe di Foxtrot e il trucco di Shock the Monkey. Sono inoltre presenti le fotografie di Guido Harari scattate a Sanremo nel 1983 e i progetti multimediali interattivi in CD-ROM degli anni ’90. Il percorso espositivo si apre con la rappresentazione di Rrose Sélavy, alter ego di Marcel Duchamp, documentato nelle fotografie di Man Ray, e prosegue con opere originali di Keith Haring e Kiki Smith che affrontano la crisi dell’identità nell’epoca postmoderna.
Informazioni pratiche
- Sede: Fondazione Luigi Rovati, Corso Venezia 52, Milano
- Ingresso: Gratuito
- Orari: Da mercoledì a domenica, 10:00 – 20:00 (ultimo ingresso alle 19:00)