I ricercatori scoprono la vera identità dei vermi tequila
Un team di entomologi dell’Università della Florida ha condotto un’analisi genetica che ha permesso di fare luce su uno dei principali espedienti di marketing del mezcal.
Nonostante il soprannome diffuso, è vietato mettere i “Tequila worms” nella Tequila, e di solito si trovano in altri mezcal (spesso più economici). Inoltre, non si tratta di vermi, ma di larve di insetti.
La storia di come questi “gattoni” siano finiti negli spiriti è piuttosto oscura. C’è una lunga tradizione di collezionisti di “vermi”, noti come “gusaneros”, che usano ganci di metallo o spine di agave per estrarre le creature dalle piante di agave per poi utilizzarle come ingrediente in cucina.
Fu a metà del XX secolo che alcuni produttori di mezcal si resero conto che l’aggiunta di larve, che contribuiscono molto poco in termini di sapore (e non sono allucinogene, nonostante i miti popolari), conferiva alle loro bottiglie un fascino nuovo. Oggi, le larve vengono solitamente allevate piuttosto che catturate in natura e tendono ad essere “tostate” prima dell’imbottigliamento, anziché aggiunte vive.
Dopo aver esaminato le sequenze di DNA dei “vermi” trovati in vari marchi di mezcal acquistati tra il 2018 e il 2022, il team ha identificato l’invertebrato come lo stadio larvale di Comadia redtenbacheri, la falena dell’agave, che tecnicamente rende il “verme” un bruco. A differenza della maggior parte delle larve, che si sviluppano nei tronchi e nelle radici, le larve di questa specie di falena si sviluppano nelle piante di agave stesse.
Akito Kawahara, uno dei membri del team di ricerca, ha dichiarato a Fox News che la scoperta “non era prevista”: “…c’è stato qualche dibattito nella letteratura sulla specie specifica di ‘verme’ che si trova nelle bottiglie, ma tutti concordavano sul fatto che si trattasse di un insetto. Non era una farfalla o uno scarafaggio, come qualcuno aveva ipotizzato.”
Nonostante ci siano diversi candidati larvali possibili, tra cui la farfalla skipper gigante della Tequila (Aegiale hesperiaris), che viene ampiamente consumata, tutti gli esemplari studiati erano della falena del redworm dell’agave.