Verdicchio di Matelica DOC: un vino bianco elegante, salino, tagliente tutto da scoprire
Il Verdicchio di Matelica DOC è uno dei grandi bianchi italiani più sottovalutati. Meno noto del fratello dei Castelli di Jesi, ma altrettanto, se non più, longevo e profondo. È il vino bianco che non ti aspetti: salino, tagliente, capace di sfidare il tempo e accompagnare la tavola più raffinata. A renderlo così unico è un microclima raro, appenninico e continentale, che scolpisce il carattere del Verdicchio con un profilo più austero, minerale e verticale rispetto alle versioni costiere.
The Basics
- Denominazione: Verdicchio di Matelica DOC (dal 1967)
- Zona: Alta Valle dell’Esino, provincia di Macerata (Marche)
- Vitigno: Verdicchio (min. 85%)
- Superficie vitata: circa 250 ettari
- Comuni principali: Matelica, Esanatoglia, Gagliole, Castelraimondo, Cerreto d’Esi, Fabriano (parzialmente)
- Altitudine: 350–600 m s.l.m.
- Suoli: calcarei-argillosi, ricchi di minerali
- Clima: continentale con forti escursioni termiche
- Stili: base, Riserva, Spumante, Passito
- Temperatura di servizio: 10-12 °C
- Invecchiamento: minimo 5-6 anni per le versioni di punta, ma può reggere 15-20 anni con grazia
Origine e storia della denominazione
Il Verdicchio di Matelica ha una storia millenaria: il vitigno è coltivato nella zona sin dai tempi dei Piceni e dei Romani. Tuttavia, il nome “Verdicchio” compare in documenti ufficiali a partire dal Medioevo. La DOC viene istituita nel 1967, la stessa annata del Castelli di Jesi, ma da subito si distingue per caratteristiche pedoclimatiche uniche. Meno produttivo, più teso, e spesso più fine, è diventato col tempo il bianco “da intenditori”.
Terroir marchigiano
La Valle di Matelica è un piccolo bacino chiuso tra le dorsali dell’Appennino umbro-marchigiano. Qui non arriva il mare, ma domina la montagna. Le forti escursioni termiche e i suoli calcarei regalano vini con acidità altissime, profumi fini e struttura importante. La vendemmia è tardiva rispetto a Jesi e questo accresce concentrazione e complessità.
Caratteristiche organolettiche
Il Verdicchio di Matelica è un vino di rara eleganza. Al naso emergono note agrumate, fiori bianchi, anice, mandorla e pietra focaia, ma con l’invecchiamento si sviluppano sentori di miele, idrocarburi, zafferano e crema. In bocca è teso, lungo, sapido e vibrante, con un finale ammandorlato e una trama che si distende nel tempo.
Vinificazione e tipologie
- Base: acciaio, vinificazione in bianco, affinamento su fecce
- Riserva: almeno 18 mesi, spesso anche con passaggio in legno
- Spumante: metodo classico, fine e floreale
- Passito: raro, da uve surmature o appassite
Abbinamenti gastronomici
La freschezza e la sapidità del Matelica lo rendono perfetto con la cucina di montagna e di mare. Ottimo con pad thai, frittate con erbette, tartare di trota, . La Riserva si abbina anche a coniglio in porchetta, tagliolini al tartufo, pecorino stagionato.
Cantine da conoscere
- Belisario – la cantina più grande della denominazione, ottimo rapporto qualità/prezzo
- Collestefano – biodinamico, essenziale, tra i più longevi
- La Monacesca – vini complessi e verticali, grandi riserve
- Borgo Paglianetto – dinamico, espressivo, eleganza moderna
- Cavalieri – storia, profondità, precisione artigiana
Prezzi
- Entry level: 10-13 €
- Riserva e selezioni: 18-30 €
- Vecchie annate o cru storici: 35-50 €
Perché berlo
Il Verdicchio di Matelica è una delle perle nascoste del vino italiano. Pochi ettari, tanta identità. È un bianco che sfida i luoghi comuni, cresce nel tempo e conquista con la sua energia salina. Se non lo conoscete, è il momento giusto per scoprirlo.