Pacina
Se vi capita una bottiglia di Sangiovese Pacina sotto le mani, compratela. Non è uno slogan, ma un consiglio da amici.
Se volete scoprire di cosa sa il Sangiovese, come si produceva e come si produce con rispetto il Sangiovese, vitigno non facile da domare, il vino della cantina Pacina è una strada da percorrere.
Non vogliamo fare proclami o dire che i vini Pacina sono perfetti, anzi potrete annusare e percepire tutte le difficoltà, ma anche i pregi, di un’annata.
Ma è innegabile il fascino di queste bottiglie, che sanno esprimere e dare forma a sapori a tutto tondo, complessi e di grande vivacità.
Dimenticatevi dei Chianti intossicati dal legno super ciliegiosi e rotondi, qui ad emergere è la
Vita vera traslata nel bicchiere, niente filtrazioni, niente chiarificazioni, affinamenti lunghi e rispettosi, niente barriques nuove. Un inno al terroir senese, a pochi passi dalle Crete Senesi.
Ma non pensate a dei vignaioli talebani, Pacina è un progetto, si coltivano anche cereali, legumi e lenticchie, come si faceva un tempo, per necessità e per ritrovare la biodiversità in una vera azienda agricola.
Certificazione
E allora, dopo questo stringato, ma doveroso prologo, oggi vogliamo parlare delle bottiglie Pacina. Via con la carrellata.
Il Secondo
Sangiovese con un piccolo saldo di Canaiolo e Trebbiano per un vino fantastico, dalla bevibilità incredibile. Fresco, tagliente e con profumi semplici, fruttati di more e ciliegie, ma molto nitidi. Bocca tesa e slanciata, a cui non manca già equilibrio e naturalezza. Solo acciaio per un buona bottiglia che troverete a meno di 15 euro.
La Malena
Un vino diretto e senza compromessi che mette in mostra tutta la vivacità dello Syrah. Anche qui lieviti indigeni e niente filtrazioni. Sicuramente l’annata 2014 è ancora molto giovane per un vino di questo tipo, che ha bisogno di alcuni anni per sviluppare profumi, rotondità ed equilibrio e raggiungere una buona maturità. Le premesse sono buone con naso pulito, pepato e complesso, ma in bocca, pur essendo piacevole e ben cesellato, è ancora un tantino burrascoso, con una forte componente alcolica, che sicuramente con qualche anno di affinità in bottiglia troverà un punto di equilibrio. Tra 5-6 anni sarà uno splendido Syrah. Costo: 25-30. Se lo trovate a 25 è un affare.
Pacina IGT Pacina 2011
Aumenta la complessità, ma anche l’austerità del Sangiovese. Il bouquet è un classico e molto preciso con more, viole appassite, spezie a non finire e gli inconfondibili richiami terrosi, che si traducono in foglie e liquirizia. In bocca è fine, sottile, ma con nervo acido vivace. Tannini di carattere e bella intensità, persistenza, complessità e finezza. Finale tra mandorle e richiami di bosco. Già adesso è godibile, ma con tutta questa materia ancora 4-5 anni di affinamento sarebbero l’ideale. 30 euro in enoteca: prezzo onesto. Da abbinare a vitello tonnato, pollo al curry, hamburger, filetto alla Wellington.
Pachna
Finiamo con il Sangiovese più sostanzioso, che affina per 24 mesi in botti grandi e tonneau. Colore rubino e naso pazzesco, di una concentrazione sublime. Tra netti richiami di terra e caffè riaffiorano viole e menta, ciliegie sotto spirito e ricordi minerali, il tutto proiettato in un’evoluzione che è soltanto all’inizio, ma che saprà ricompensare chi aspetterà. In bocca è ampio e fine, dal passo felpato scandito da una buona mineralità e una massa tannica notevole, ma ben impostata. Costo alto, 55-60 euro, ma è grande vino, un Sangiovese di razza, come dovrebbe essere e li vale tutti.
Pacina IGT Pacina 2012
Abbiamo avuto anche l’onore di assaggiare l’annata 2012 del Pacina IGT rosso toscano e se matura come si deve, avremo un grande vino per le mani, tra 6-7 anni. Il 2012 è stata un’annata eccezionale per la Toscana, con un’estate calda che ha portato ad una maturazione perfetta. E questo rosso ha tutte le carte in regola per eccellere. Naso già irresistibile con una sequenza di note terrose pungenti, tanta frutta scura e una vivacità speziata che lascia bene sperare. In bocca è introverso e un po’ sbilanciato, con tanto calore e ancora un equilibrio in divenire, ma freschezza e tannini sono di buona grana. Tanta ciccia, che ha bisogno di trovare un po’ di riposo in bottiglia per ambire ad una gloriosa vecchiaia.