I grandi bianchi del Trentino-Alto Adige
Storia della viticoltura in Trentino-Alto Adige
La viticoltura nella regione del Trentino-Alto Adige vanta origini nobili e antichissime. Diversi ritrovamenti testimoniano un fervore enologico già dall’epoca etrusca, anche se per ottenere la fama si dovrà attendere fino all’epoca di Augusto.
Sarà comunque nel Medioevo che la regione, beneficerà della diffusione di conoscenze di monaci e mercanti di passaggio sulla direttrice che collega il centro Italia al nord Europa. In questo periodo l’Alto Adige diviene luogo di produzione di vini destinati al popolo Austriaco. Non è un caso che proprio Mozart, nel suo Don Giovanni, imprima con l’inchiostro “versa vino, eccellenti Marzemino!”.
Negli anni la regione diventerà un polo di crescita e sviluppo per gli istituti scientifici, dedicati alla ricerca e allo studio della viticoltura e dell’enologia. Non è possibile non menzionare l’Istituto agrario provinciale di San Michele all’Adige, dove nel 1874 furono poste le basi per elevare il livello qualitativo dei vini di questa regione, che hanno così iniziato a ottenere notevoli riconoscimenti a livello internazionale.
Territorio e viticoltura
Composto dalle province autonome di Trento e Bolzano, il Trentino-Alto Adige si caratterizza per essere una regione quasi esclusivamente montuosa, fatta eccezione per la Piana Rotaliana. In quest’area la vite viene coltivata soprattutto nella zona pianeggiante a fondovalle, dove la viticoltura può fiorire e incorniciare il corso dell’Adige.
La viticoltura di questa regione si caratterizza per terroir molto diversi per composizione geologica e, allo stesso tempo, per un clima con temperature moderate e alte escursioni termiche. Questo clima continentale favorisce la coltivazione di almeno venti diverse varietà di vite, tra cui emergono vitigni internazionali ma anche autoctoni, come il Marzemino, la Nosiola e il Teroldego.
Vitigni a bacca bianca del Trentino-Alto Adige
Nella zona del Trentino, tra i vitigni a bacca bianca si distinguono particolarmente i vitigni internazionali Chardonnay e Pinot Bianco. Oltre che per la produzione di ottimi vini, questi due vitigni vengono usati insieme a piccole percentuali di Pinot Nero per la produzione del Metodo Classico. Lo Chardonnay, negli ultimi anni, ha raggiunto la cima della produzione spumantistica italiana, in quanto riesce a coniugare in un unico prodotto l’eleganza, la fragranza e la complessità delle uve.
La zona dell’Alto Adige poi, vanta una grande varietà di bianchi. Oltre allo Chardonnay e il Pinot Bianco, tra i vitigni internazionali emergono Muller Thurgau, Sauvignon Blanc e Riesling Renano. Tra gli autoctoni invece troviamo il Nosiola, Gewürztraminer (originario della zona di Termeno), Kerner e Sylvaner (originari della Val d’Isarco e della Val Venosta).
Vini bianchi del Trentino-Alto Adige
I vini bianchi del Trentino-Alto Adige sono apprezzati a livello internazionale per la loro eccezionale finezza. Si tratta di vini che beneficiano molto delle condizioni climatiche e che quindi si distinguono per la loro piacevole acidità e la loro freschezza.
Tra i vini altoatesini particolarmente apprezzati dai palati di appassionati ed esperti, eccone due che è possibile trovare anche presso gli store di Enoteche Piave, dal 1997 un riferimento per il vino di qualità!
- Quarz Sauvignon DOC Alto Adige – Cantina Terlano
Al naso rivela note di pompelmo e frutto della passione, con un pizzico di grafite. In bocca è equilibrato grazie all’acidità che sorregge una beva avvolgente. Persistente, complesso e appassionante. Da servire alla temperatura di 10°C, è perfetto con i primi piatti e cibi a base di verdura. - BALTER Trento DOC Brut Metodo Classico
Al naso sentori di frutta fresca a polpa bianca, insieme a note di burro e crosta di pane. Al palato spicca la sapidità iodata e il finale ha ottima persistenza. Ottenuto da uve 100% Chardonnay, questo vino è un ottimo metodo classico dell’area del Trento DOC. Da servire alla temperatura di 8°C, è perfetto con i primi piatti.