Olio extravergine d’oliva Agazàn La Baita: recensione
La Baita è un’azienda agricola a conduzione familiare, dove tutto è controllato dalle sapienti mani della famiglia Ferrari, da ben 4 generazioni coltivano la terra delle colline di Imperia, a Gazzo, producono olio e ortaggi in maniera del tutto sostenibile.
E i loro prodotti, una volta assaggiati, li amerete, perché sono puri e diretti, pieni di profumi intensi, ma soprattutto espressivi. Ci sono molti prodotti tra cui scegliere, dal pesto, ai pomodori sottolio, le olive, le zucchine e la strepitosa giardiniera, anche se il prodotto che ci ha esaltato maggiormente è stato l’olio extra vergine di oliva Agazàn.
Caratteristiche organolettiche dell’olio extravergine d’oliva Agazàn La Baita
È un olio intenso e dolce, ma che non rinuncia a toni piccanti, un certo corpo e note amarognole, ben calibrate però.
È una mono-cultivar di taggiasche, un classico olio della zona di Imperia, elegante, sottile, verde, ma sempre impostato alla dolcezza e alla finezza. Non è un olio aggressivo, per quanto la carica polifenolica non sia mai banale.
I suoi profumi sono freschi, floreali, con note fruttate delicate, altre più taglienti di frutta secca e un ricordo appena accennato di spezie.
Il sapore è dolce, di media struttura, ma la persistenza e il crescendo aromatico di erbe, carciofo e mandorla. La pasta morbida è screziata da toni amari ben delineati e mai aggressivi. Non è filtrato e offre una certa grinta, pur risultando sempre misurato. Se vogliamo possiamo mutuare un termine dal vino e chiamarlo olio naturale, nel senso che non è convenzionale, ma molto caratteristico e libero di esprimersi.
Nel complesso è un olio eccellente, non solo per una qualità organolettica palese ed intrigante, ma anche per il prezzo a cui è venduto: 12 euro per la bottiglia da 0,75. E vi ricordiamo che è un olio extra vergine di oliva biologico, fatto con grande cura, con raccolta manuale delle olive e una filiera casalinga super controllata. Di più non si può chiedere ad un olio di qualità.
Un olio per fare la scorta dell’anno.
Non male anche l’olio extra vergine il Secùndu, filtrato e più delicato, leggermente più stilizzato e meno intenso, ma più azzimato.
Abbinamenti consigliati
Ovviamente è da usare solo e rigorosamente a crudo, per non rovinarne la delicata aromaticità, usatelo per esaltare piatti come insalata di pollo, zuppa di farro, pasta al pesto, arrosti, insalate e budda bowl, zuppa di pesce, pasta in bianco.