Marzieno 2006 Fattoria Zerbina: la recensione di un vino rosso leggendario
Il Marzieno 2006 della Fattoria Zerbina è un vino straordinario, uno di quei rossi che ti fa dubitare di essere nelle colline romagnole. Perché diciamocelo chiaramente: la profondità e l’ambizione che troviamo nei vini della Fattoria Zerbina hanno pochi contendenti non solo in Romagna, ma anche in tutto il panorama italiano.
E la cura, l’attenzione al dettaglio filologico, l’impegno per produrre grandi vini e le ambizioni della cantina si intuiscono da molti fattori.
Basta guardare le vigne impiantate ad alberello, la quantità smisurata di annata che potrete trovare in cantina di ogni vino che rappresenta un unicum storico italiano.
Il sito è compilato con manicale precisione e ogni vino è certosinamente schedato, commentato e catalogato. Tanto per dire, la cronistoria del Marzieno è disponibile a ritroso fino all’annata 2000.
Ma noi parleremo dell’annata 2006. L’annata parla di sola, la 2006 è stata strepitosa, primavera graduale, con buone piogge e poi estate non troppo calda, per cui si è mantenuta una buona freschezza delle uve.
16 anni non sono un’infinità, ma sono già abbastanza per poter capire il tipo di evoluzione a cui un vino rosso così strutturato e maestoso possa andare incontro. E vi anticipiamo che è un’esperienza esaltante.
Pur essendo maturo e opulento nel volume aromatico e nello sviluppo, domina un’austerità di fondo che rende il vino elegante e asciutto.
Come è stato prodotto
Vendemmia nei primi di ottobre: 60% Sangiovese e 40% di Cabernet Sauvignon. Macerazione di 15 giorni e fermentazione in acciaio. Affinamento di 15 mesi in barrique di rovere francese sia nuove che usate e poi ancora affinamento di 18 mesi in bottiglia.
Caratteristiche organolettiche
Il risultato è un vino immaginifico, dall’oscura opulenza. Il bouquet è decadente con pece, marzapane, mirtilli e carne secca. Il tono è severo, ampio, con tratti voluttuosi.
Al palato è sontuoso, caldo e appena nervoso. L’ossatura è quella del Sangiovese con tutta una serie di sapori terrosi di radice e china che si mescolano all’esuberanza eterea e leggermente affumicata del Cabernet.
Ha ancora un’acidità splendida: non morde, ma mantiene il vino vibrante e mai sazio.
L’estratto si è stratificato e offre una complessità matura, ma mai marmellatosa né cedevole. Anche al palato si ripresenta questa severità che assume sapori di china e rabarbaro. Persistenza ottima.