High West Whiskey Double Rye: la recensione
Se volete un distillato pepato e pieno di spezie, la bottiglia che fa per voi è l’High West Whiskey Double Rye. È whiskey molto ruvido e speziato, adatto a chi ama i sapori forti e tagliati con l’accetta e infatti è nato per per esaltare le parti verdi, erbacee e mentolate del rye.
Come hanno fatto?
Molto semplice. Hanno fatto un blend di un whiskey rye giovane, di due anni, pieno di pepe e liquirizia, e di uno più maturo, che ha passato dai 7 ai 12 anni in botte. I dettagli degli anni di invecchiamento non sono specificati nell’etichetta, quindi possiamo dire che l’età del rye più affinato è variabile.
Nel complesso è un distillato piacevole, ma molto particolare, il cui uso trova nella miscelazione il proprio scopo di vita. Non siamo ai livelli del Few e men che meno del Whistlepig. Non è un rye da meditazione, anzi se volete fare un paragone con un altro prodotto ottimo per la miscelazione assomiglia, come filosofia, al Kraken rum.
Non vi metterete a sorseggiare questo whiskey al tramonto, mente vi fate un giro a cavallo tra le valli del Montana. No, neanche per sogno, il suo gusto infuocato vi piallerà il palato. Questo non è un difetto, nasce in questo modo per una scelta commerciale, non a caso l’High West Whiskey Double Rye è la bottiglia entry-level della distilleria.
Se volete un rye da degustare optate per i gioielli di casa, il Campfire e il Rendezvous, molto più morbidi, nonostante abbiano un incredibile carattere spigoloso.
La distilleria voleva creare il rye whiskey più speziato del mondo e c’è riuscita, ma con una dichiarazione del genere è ovvia che voglia piazzare questa bottiglia nel campo della miscelazione.
Ma se, al contrario, lo userete per fare grandi classici come Sazerac, Manhattan, Old Fashion, il risultato sarà stupefacente.
La megalitica carica speziata si trasformerà in mille sfaccettature, trovando equilibrio e una piacevolezza unica. Da distillato quasi caricaturale, diventerà elisir di piacere. Consideratelo un distillato pesantemente marcato, quasi un aromatic bitters da allungare e lavorare.
Altro campo di applicazione è quello gastronomico. È un rye nato per esaltare le pietanze affumicate, per cui, se dovete fare una grigliata a base di pulled pork, brisket e costine affumicate, sapete cosa stappare.
Anche per fare la salsa barbecue è ottimo, provatelo con questa ricetta.
Caratteristiche organolettiche
Il bouquet è parossistico, più che un whisky sembra tè verde aromatizzato con mille spezie. I profumi erbacei sono estremi, mordono e non lasciano molto spazio. Anice, vaniglia e cardamomo sembrano macinati e poi messi in infusione, tanto che si fatica a trovare un filo conduttore.
Al palato è ruvido, secco che ti tira pugni. I tannini sono taglienti, pepe e peperoncino frustano il palato e tra una sferzata e l’altra sentirete sapori di noce, caramello bruciato e cacao.
Si fa fatica a dire che è buono ed equilibrato. Sicuramente eclettico e balsamico, con un finale di eucalipto e pino suggestivo, ma come calore è davvero troppo focoso.
Prima ti brucia e poi arrivano i sapori mentolati, ma manca la morbidezza giusta per dare sollievo alla lingua. Il grado alcolico è di 46 gradi.
Prezzo
Veniamo alla nota dolente. In Italia lo trovate ad un prezzo folle: 55-60 euro. Sul sito della distilleria è venduto a 34 dollari, un prezzo adeguato per un distillato da lavoro per fare grandi cocktail, ma non certo con delle pretese. A questo prezzo trovate rye molto più godibili.
Considerato il prezzo, è una bottiglia che si perde nel mare magnum dei whiskey e non trova una collocazione. Troppo cara sia per gli appassionati che per gli addetti ai lavori. Peccato, perché se lo usate per il Sazerac, è spettacolare.