Erbaluce di Caluso DOCG Talin di Ilaria Salvetti
È da un po’ che non parlavamo di un vino dolce e allora abbiamo stappato un bottiglia piccola come capacità contenitiva, ma grande come carisma. Il nettare dentro era oro puro: l’Erbaluce di Caluso passito DOCG Talin della cantina di Ilaria Salvetti.
Spoileriamo subito: è un vino fantastico, pieno, ricco e sontuoso, ma dotato di grande carattere, una franchezza aromatica incredibile e bevibilità favolosa. È un vino passito, quindi dopo la vendemmia i grappoli di Erbaluce vengono messi ad appassire su dei graticci di bambù per 4 mesi. La disidratazione è intensa, almeno il 40%, non è uvetta sultanina, ma poco ci manca: i grappoli vengono pressati e torchiati leggermente, poi fermenta e affina per 36 mesi in botti piccole di rovere e 6 in bottiglia.
La cantina Ilaria Salvetti è una piccola realtà artigianale, una cantina a misura di donna, tutto è fatto a mano e qui l’Erbaluce è a casa, visto che si coltiva solo questo nobile vitigno. Coltivazione biologica certificata, tra l’altro. I suoli sono di origine morenica con ricca presenza di calcare, il quale dona mineralità e profumi alle uve.
Ma alla fine il vino com’è?
Non aspettatevi il solito vino da dessert molliccio, stilizzato e paffuto, no, questo Erbaluce Talin è certamente dolce e sciropposo, ma ancora fresco, sapido, balsamico, con un corredo aromatico a base di spezie, fiori ed erbe medicinali che sconfinano nell’affumicato. In una parola è affascinante, ma al contempo preciso e di una pulizia impeccabile, neanche un’incertezza, una sbavatura o sintomi di ossidazione.
Affumicato? No, non vi preoccupato non è un whisky di Islay, questo è morbido e vellutato, dolce come miele. Ma soprattutto quello che ci ha stregato è che è un vino unplugged, senza filtri, elegante e sottile nel fraseggio tra dolcezza e freschezza, ma che diretto al punto senza passare da un affinamento in legno invadente.
Il bouquet
Seduce con una sinfonia superba che parte dal frutto caramellato con agrumi e pesche, passando per uvetta, poi vira al floreale, con spezie delicate ad incorniciare un quadro aromatico splendido. Le note balsamiche, di erbe, frutta secca sono gentili, smorzano la densità dei profumi fruttati. E poi ci sono queste note affumicate che svaniscono in suggestioni di saba, quasi mosto cotto, ma rimane austero, non è mai compiaciuto o ridondante, nonostante sia di una ricchezza pazzesca. Finale di nocino infinito.
Il sapore
In bocca è denso e dolce, pulito, ma si muove con grazia e buon passo, non sta mai fermo, non si siede sugli allori. E questo è un grande pregio: riuscire a coniugare eleganza, tutta questa materia, la dolcezza e la naturalezza di beva in una vino così intenso e dolce è encomiabile. L’equilibrio è dettato da freschezza e sapidità che non mollano un attimo e mantengono il vino in tensione fino alla fine, dove sfocia in una finale appena affumicato.
Concludendo è un vino appassionante, sfacciato nella sua ricerca di purezza, non vuole essere ruffiano o piacere, ma solo essere quello che è e basta. Quando dietro un vino ci sono mano sicura, conoscenza della propria vigna, rispetto del territorio e passione il vino diventa specchio dell’anima, una vera e propria opera d’arte irripetibile. Abbiamo assaggiato solo la 2013, ma questo è vino che segue le stagioni e ogni sarà diverso e sarà un piacere berlo ancora.
Costo dell’Erbaluce di Caluso DOCG Talin di Ilaria Salvetti
25 euro per la bottiglia da 0,375, sembra tanto, ma è un prezzo onesto per un elisir di dolcezza da centellinare goccia dopo goccia, che nasce da una lavorazione lunga, certosina durante la quale la resa dell’uva viene più che dimezzata.
Abbinamenti consigliati
Formaggio piccanti o erborinati come Gorgonzola, Stilton, cheesecake, zuppa inglese, salame di cioccolato, torta di mele.