Elements Of Islay Peat Blended Malt Whisky Full Proof: una bomba per chi ama i distillati tempestosi
Se state cercando un bottiglia di Scotch che metta a dura prova le vostre papille gustative, provate questo Elements Of Islay Peat Blended Malt Whisky Full Proof.
Se state cercando una bomba di torba e profumi medicinali, il questa è la bottiglia che fa per voi. È un blend di single malt provenienti dalla patria del whisky torbato, l’isola di Islay, che punta su un pugno in faccia iniziale, gradazione potente e zero sherry.
È un whisky affilato, erbaceo e molto penetrante, ma già dal colore si evince che state andando in guerra con un distillato che ha pochi scrupoli. Non aspettatevi toni decadenti e suadenti, ma tanta torba, un palato oleoso ed etero come pochi e tanto pepe.
Come base si sente molto l’influenza spartana del Caol Ila, il fuoco è da falò in riva al mare. Fumoso, ma pieno di iodio, alghe e rimandi marini. La gradazione è di 59.3 gradi, non pochi.
Caratteristiche organolettiche
Il naso è affascinante, una scampagnata tra gli isolotti di Islay spazzati dal mare. Parte molto torbato con corredo di erica, fieno e rocce. Si apre piano, fa intuire un cuore fruttato a base di agrumi e poi vira sul floreale. Erbe aromatiche e ritorni medicinali classici, eterei e pungenti, quasi di canfora. Il biscotto, il malto sono molto nascosti e non interessano a nessuno in questo caso.
Al palato è roccioso, quasi imbevibile da tanto che è sgarbato e prepotente. Ti molla delle frustate di alcol e pepe, pialla la bocca, ma basta aggiungere un goccio di acqua fresca e subito si calma e si riesce a leggere qualcosa.
La torba, il fuoco e la fuliggine sono sempre lì, ma si apre a sapori più cremosi e cioccolatosi. Non è che diventi blando, per cui è sempre una bevuta rude da vichingo che fa razzie mentre mangia aringhe affumicate, quindi non aspettatevi finezza o profondità.
Se aggiungete acqua, il sorso è dinamico, molto acuto, si distende, sospinto da sale e torba che lottano in un mare oleoso e denso. Tra i ritorni di erba e fiori si insinuano splendide note di funghi che pompano la sensazione di umami sulla punga della lingua. Finale di idrocarburi, pepe bianco e alghe.
Un focoso figlio di Islay che merita un assaggio, ma non vi cambia di certo la vita. Si appiglia all’idea del distillato selvaggio e indomabile in stile stallone di Elsa in riva al mare.
Sinceramente è un po’ troppo spinto e la gradazione non aiuta per niente, anzi è tutto tranne che al servizio dell’assaggio.
Non è una di quelle gradazioni alte che aiutano a sostenere un quadro aromatico ampio e allora avrebbe senso, è soltanto uno strizzare l’occhio ai bevitori forti con un prodotto che punta su ruvidità sia come sapori che come immagine. Spingi sull’accelleratore e che Dominik Toretto sia con te
Non c’è una gran ricerca o uno studio meticoloso, ma solo un buon blend lasciato allo stato brado, ma consapevolmente.
Tutto si corregge con poca acqua, non è un problema, ma non è di certo un whisky calibrato. Se per renderlo potabile devo aggiungere più acqua del dovuto c’è un problema, altrimenti bevo direttamente benzina. Anche se, con i tempi che corrono, si rischia di spendere di più comprando della super…
Prezzo
Non è che non sia un buon whisky, è più che discreto, ma considerato il prezzo lascia l’amaro in bocca. 60 euro per l’ampolla da mezzo litro da piccolo chimico.