Balvenie Doublewood 12 anni: recensione e scheda tecnica
Se state cercando uno Scotch single malt morbido, approcciabile, ma mai banale, il Balvenie Doublewood 12 anni è un ottimo distillato, soprattutto se non siete dei bevitori di whisky esperti. Il fatto è molto semplice: se non avete mai bevuto whisky scozzese, ma siete titubanti e avete paura di bruciarvi con la torba di Islay, provate questo single malt 12 anni dello Speyside e rimarrete estasiati. Ha tutto quello che serve per appagare il palato e il naso di un appassionato non troppo esigente: gusto vellutato e abbastanza complesso, note ossidate, fiori, miele, naso appena torbato, spessore discreto e bevibilità stellare. Cosa gli manca? Diciamo che per essere un whisky single malt entry level è ottimo, anche considerato il costo molto onesto che si aggira intorno ai 45-50 euro. Ma non dovete chiedergli troppo: nasce come whisky sbarazzino, stilizzato e un po’ sornione, troppo lavorato e ammorbidito, anche se pulizia e territorialità non gli mancano. Se assaggiate un altro 12 anni, il triple cask della distilleria Balvenie, capirete che non è tanto questione di anni di affinamento, ma di stoffa del malto: gli anni in botte sono gli stessi, ma la profondità aromatica, le sfumature e la purezza del malto è di tutt’altra pasta. Anche il costo ovviamente è diverso, almeno 90 contro i 45 di questo double.
Questo non significa che sia un whisky scontato o banale, ma anzi non delude, solo che dovete sapere quello che state comprando.
Come viene prodotto il Balvenie Doublewood 12 anni whisky single malt
Dopo la maltatura dell’orzo, il malto viene asciugato con un fuoco alimentato da torba, che lascia una leggerissima affumicatura nel cereale. Il malto viene tritato, si aggiunge acqua calda, si fa fermentare e poi il wort viene distillato due volete. La particolarità è l’affinamento che dura 12 anni, la parte più cospicua di tempo avviene in botti di quercia americana bianca usate per produrre Bourbon e solo in un secondo tempo riposa in botti usate per fare il mitico sherry oloroso. L’affinamento è studiato per rendere il frutto caldo, ossidato il giusto, ma per non perdere la vivacità fruttata. Infatti, non dovete aspettarvi una bomba ossidata e decadente piena di sapori nutty, quanto un whisky vellutato e dolce, leggermente affumicato con molta vaniglia e ciliegie, ma non troppo mandorlato. Non vogliamo dire che assomiglia ad un Bourbon, questo no, ma l’influenza speziata e morbida c’è e si fa sentire prepotentemente.
Caratteristiche organolettiche
Il bouquet è avvolgente, dominato da ciliegie mature sotto spirito, frutta rossa, vaniglia e cannella. Un tocco lieve floreale, in classico stile Speyside, aiuta a rendere meno massiccia la dolcezza del naso. Tracce lieve medicinali, ossidazione controllata e finale di vaniglia, legno e toni nutty di frutta secca. Miele e un filo leggero di torba a chiudere. Nel complesso è una sintesi perfetta di armonia ed equilibrio, è tutto studiato nel minimo dettaglio per offrire uno spaccato solare e intrigante, ma non molto profondo.
Al palato è morbidissimo, il sorso è velluto puro e scorre facilmente, lasciando un retrogusto di spezie, biscotto al malto e mele cotte. La struttura è di medio corpo, il miele ammorbidisce, ma ci sono piacevoli ritorni di arancia che rinfrescano. I tannini sono soffici, il legno non è ingombrante, ma aiuta a dare un minimo di varietà. Toni piccanti e di datteri a chiudere con leggerezza.
In sintesi, è uno Scotch single malt ben fatto, impeccabile e pulito, scorrevole, perfetto per farsi un bicchiere senza pretese, ma in ogni caso mai banale. Se volete avvicinarvi al mondo del whisky scozzese per la prima volta provatelo e non rimarrete delusi, se invece siete abituati a sapori forti, sappiate che non è un colosso.
Prezzo
45 euro: un prezzo onesto che riflette la discreta qualità del distillato.
Quali piatti abbinare?
Dolci al cucchiaio, zuppa inglese, cioccolato, terrine di salmone, brisket e pulled pork, salame di cioccolato, torta di mele.