Teroldego: vino, vitigno, storia e caratteristiche
Il Teroldego è il vitigno a bacca rossa principale del Trentino, un vino nobile e sontuoso, dotato di eleganza e ottima propensione all’invecchiamento, polpa e grande spessore.
Non è un vino sottile e misterioso, anzi la sua ricchezza aromatica e la maturità del frutto lo rendono complesso ed esplosivo. Ma tutte queste doti di grandezza le avevate già intuite dal nome: l’oro del Tirolo: nome affibbiatogli nei secoli scorsi non tanto per la finezza del tratto, ma più per la grandissima vigoria, quando ancora il vino era considerato un alimento e non un esercizio di estetica.
I grandi Teroldego sono difficili da trovare, la bomba fruttata drogata dal legno con quei toni smielati di marmellata stucchevole è sempre dietro l’angolo, ma quando trovate quelli eccellenti e non così surmaturi allora c’è di che gioire, perché sono tra i migliori vini rossi italiani. Sono splendidi affreschi dai mille colori e grazie alla progressione dei tannini non risultano mai banali o prevedibili, soprattutto dopo un lungo affinamento in legno, che arrotonda il frutto e fa evolvere il vino, aggiungendo un intrigante corredo speziato e austerità.
Teroldego: uno stallone non facile da domare
Tutta questa materia, i tannini poderosi, l’estratto e l’ottima acidità lo rendono un vino difficile da gestire, senza contare che raggiunge gradazioni alcoliche non indifferenti. In pratica è un vino che ha tutte le caratteristiche possibili portate all’ennesima potenza, sta al vignaiolo scegliere la strada giusta o meglio scegliere e poi mantenere il vino in carreggiata. tanto per dire con il Teroldego potrete farci dei rosati fragranti ed irresistibili per l’estate, degli onestissimi vini fruttatoni per la tavola da tutti i giorni e le grigliate e infine dei meravigliosi vini strutturati che possono invecchiare per 20 anni in cantina.
Con tutte queste possibilità troverete sicuramente il Teroldego più adatto al vostro gusto, ma fate attenzione, il percorso è disseminato di mine, come detto già prima, grazie alla sua vigoria il Teroldego è vitigno che riesce a reggere produzioni da mulo e le bottiglie vendute al supermercato a 4 euro ne sono la prova.
Zona di produzione del Teroldego
La sua culla naturale è la Piana Rotaliana, un’incredibile fazzoletto di pianura circondata dalle Dolomiti, dove trova condizioni uniche. Tuttavia è un vitigno talmente usato che lo troverete in molti vigneti del Trentino.
Caratteristiche organolettiche del Teroldego
Il colore è scuro denso e fitto. I profumi fruttati sono di ciliegia matura, mirtilli e frutti di bosco a profusione, a cui fanno da spalla spezie dolci, cacao, pepe e ovviamente suggestioni amare come china, liquirizia e rabarbaro, come si conviene ad un vino spiccatamente tannico.
Al palato è caldo, ampio dotato di struttura poderosa e intensità fruttata, reso dinamico da buona acidità. Persistenza tonante.
A questo punto i più attenti di voi avranno notato la svariate somiglianze con il Lagrein, l’amato-odiato concorrente che domina e spadroneggi oltre confine e infatti i due se vogliamo dire così, sono cugini. Le ultime analisi genetiche hanno dimostrato che sia Lagrein che Teroldego provengono dal Pinot Nero. Con i secoli è mutato e si è adattato, diventando tutt’altro vitigno, tuttavia la matrice è comune.
Teroldego: abbinamenti con il cibo
Se è un rosato abbinatelo al sushi o frutti di mare. Se è un vino semplice d’annata usatelo per annaffiare lasagne al forno o tagliatelle al ragù. Se invece è strutturato e ha qualche anno sulle spalle, abbinatelo a roast beef, pulled pork, empanadas, hamburger, filetto alla Wellington.