Carignan(o): vino, vitigno, caratteristiche e storia del beniamino di Sardegna e Languedoc-Roussillon
Il Carignan è il classico vitigno che tutti hanno bevuto almeno una volta, spesso senza saperlo. Per decenni ha popolato i vigneti del Mediterraneo, protagonista (quasi anonimo) di blend, vini quotidiani e rossi “da taglio” rustici, carichi di sole e colore. Ma oggi, grazie a una nuova generazione di vigneron, il Carignan è uscito dall’anonimato e si prende la scena con vini monovitigno che sorprendono per carattere, freschezza e profondità. È la grande rivincita di una varietà popolare, tanto amata da chi cerca autenticità quanto da chi vuole scoprire il lato più selvaggio e sincero dei rossi del Sud.
The Basics
Nome: Carignan (Carignano in Italia, Cariñena in Spagna, Mazuelo a Rioja)
Zona di produzione: Francia meridionale (Languedoc-Roussillon, Corbières, Minervois, Fitou), Spagna (Aragona, Rioja, Catalogna), Sardegna (Carignano del Sulcis), Cile
Superficie vitata: oltre 80.000 ettari nel mondo (Francia, Spagna e Cile le principali)
Origine: probabilmente Aragona (Spagna), oggi diffuso in tutto il bacino mediterraneo
Tipologia: vitigno a bacca nera, rustico e produttivo
Altitudine vigneti: 100-600 m s.l.m.
Clima: mediterraneo, caldo, secco, ventoso
Suolo: predilige terreni poveri, argilla, scisti, sabbia
Profilo: vini di medio corpo, colorati, tannici, acidità vivace, note speziate e fruttate
Gradazione alcolica: 12,5-14,5% vol.
Denominazioni: AOC Corbières, Minervois, Fitou, Côtes Catalanes, DO Cariñena, DOC Carignano del Sulcis
Stile: spesso in blend con Grenache, Syrah, Mourvèdre; oggi in purezza sempre più ricercato
Temperatura di servizio: 15-17°C
Prezzo medio: 10-25 euro (top oltre 40 euro)
Origini, storia e diffusione
Le radici del Carignan affondano probabilmente in Spagna, tra Aragona e Catalogna, dove ancora oggi è conosciuto come Cariñena o Mazuelo. Nel Medioevo il vitigno conquista la Francia meridionale, diventando la colonna vertebrale dei blend del Languedoc-Roussillon e delle isole mediterranee. Per decenni ha rappresentato la “fatica” dei contadini, perché produttivo e resistente, ideale per vini da taglio e consumo quotidiano. Ma la svolta arriva negli anni 2000: selezione delle vecchie vigne, rese bassissime, vinificazioni accurate. Il Carignan da “uva di massa” diventa protagonista di rossi eleganti, minerali, di sorprendente longevità e carattere.
In Italia trova la sua espressione più celebre in Sardegna (Carignano del Sulcis DOC), mentre in Cile è la nuova star dei rossi di terroir della Valle del Maule.
Caratteristiche ampelografiche
Il Carignan è un vitigno vigoroso, capace di produrre molto se non contenuto in vigna. Grappoli grandi, acini medio-piccoli dalla buccia spessa, resiste bene alla siccità e ai venti caldi del Mediterraneo. Germoglia e matura tardi: proprio la vendemmia tardiva, insieme alle basse rese, è la chiave per ottenere vini di qualità.
Le vigne più vecchie (anche 80-100 anni in Francia e Sardegna) danno uve più concentrate, aromatiche e profonde, ideali per vinificazioni monovitigno o in blend di pregio.
Caratteristiche organolettiche
Nel bicchiere, il Carignan colpisce per il colore intenso, spesso violaceo, e i profumi di frutti rossi maturi, ciliegia, prugna, mora, accompagnati da note di spezie (pepe nero, liquirizia), macchia mediterranea, erbe aromatiche e a volte sentori minerali di grafite e terra bagnata. In bocca è vivace, tannico, con acidità ben presente, medio corpo, spesso una trama rustica ma anche energia e pulizia, soprattutto se proveniente da vecchie vigne. I migliori esempi mostrano anche una sorprendente freschezza e persistenza, lontani dagli stereotipi dei rossi mediterranei “marmellatosi”.
Stili, zone e produttori
Il Carignan tradizionalmente era usato per tagli e blend (Grenache, Syrah, Mourvèdre in Francia; Tempranillo in Spagna), ma oggi i vini in purezza sono i più ricercati dagli appassionati: raccontano il terroir, la mano del vigneron e l’annata come pochi altri rossi del Sud.
8 produttori top da segnare:
- Domaine Gauby (Côtes Catalanes, Francia): monovitigni iconici, profondità e freschezza
- Domaine Maxime Magnon (Corbières, Francia): naturale, energico, vibrante
- Domaine Léon Barral (Faugères, Francia): biodinamica, vini longevi e puri
- Bodegas Paniza (DO Cariñena, Spagna): archetipi del territorio, ottimo rapporto qualità/prezzo
- Cantina Santadi (Carignano del Sulcis, Sardegna): riferimento assoluto per eleganza e longevità
- Tenuta Mesa (Sulcis, Sardegna): Carignano di grande personalità e modernità
- Garage Wine Co. (Valle del Maule, Cile): “vini di garage” da vigne antiche, energia e autenticità
- Alvaro Palacios (Priorat, Spagna): blend prestigiosi, concentrazione e profondità
Abbinamenti
Il Carignan ama la cucina mediterranea: perfetto con agnello arrosto, stufati, cinghiale, spezzatini di manzo, salsicce piccanti, coniglio alla cacciatora, pasta con sugo di funghi, ratatouille, couscous di verdure, pizza rustica, formaggi stagionati (Pecorino Sardo, Manchego, Comté).
Prezzo e mercato
I Carignan base partono da 10-12 euro, le selezioni di vecchie vigne e le cuvée di punta possono raggiungere 30-40 euro e oltre, soprattutto da produttori iconici in Francia, Sardegna e Cile. In Spagna, il DO Cariñena offre spesso uno dei migliori rapporti qualità/prezzo dell’intero paese.
Il quizzone
- Meglio in purezza o in blend?
Entrambi: il blend è la tradizione, il monovitigno la nuova frontiera. - Carignan = Carignano?
Sì: stessa varietà, nomi diversi secondo paese e zona. - Invecchia bene?
Sì, soprattutto i vini da vigne vecchie: 10-20 anni per i migliori esemplari. - Solo rosso?
Quasi sempre sì, ma esistono anche versioni rosate e qualche rarissimo bianco (mutazione).
