Ancellotta: vino e caratteristiche organolettiche di uno storico vitigno emiliano
L’Ancellotta è un vitigno a bacca rossa fondamentale per la produzione del vino in tutta la zona di Reggio Emilia e Modena, è una colonna portante, prodotto fin dal 1300, eppure quasi nessuno lo conosce.
L’Ancellotta è un vitigno particolare, un prezzemolino, lo troverete in molti vini dell’Emilia-Romagna, ma mai in purezza. Il motivo è che l’Ancellotta è un vitigno ancillare, usato principalmente come uva da taglio per dare calore, colore e struttura, ma visto che non ha molti profumi e scarsa acidità, non viene mai vinificato in purezza.
E se ci pensate è il complemento ideale per compensare le caratteristiche del Lambrusco, il quale è tutto il contrario, ossia acido, profumato, tuttavia abbastanza magro e snello. Con l’apporto dell’Ancellotta il Lambrusco trova la quadratura del cerchio, senza snaturare i suoi profumi freschi e pungenti. Ed è per questo che troverete l’Ancellotta in mille blend con tutti i Lambruschi: con il Maestri, con il Grasparossa, con il Sorbara e anche il Lambrusco Mantovano. Alcuni la usano anche per equilibrare l’acidità burrascosa di molte Barbere piemontesi, ma stiamo parlando di un vitigno tipicamente emiliano.
L’unico vino dove l’Ancellotta è protagonista e si fa valere, ma non in quantità da solista, è il Reggiano Rosso DOC, dove da disciplinare deve essere presente al 60%.
Storia del vitigno Ancellotta
L’Ancellotta è un vitigno appartenente alla grande e popolosa famiglia dei Lambruschi, che con i secoli è stato selezionato per favorire le sue innate caratteristiche di potenza e grande forza colorante, a discapito dell’aromaticità. In Emilia è conosciuta come Anzilota o Lancellotta, nome che deriva dalla famiglia di Tommasino Lancillotto, vero e proprio promotore del vitigno, che nel 1300 ne favorì la coltivazione in tutta la zona di Reggio Emilia.
Caratteristiche dell’uva nera Ancellotta
Non c’è molto da dire su questo vino, è un’uva nera usata soprattutto per dare colore e forza ai vini più acidi, funzione che ha anche il Colorino in Toscana. L’Ancellotta ha pochi profumi, giusto aromi di frutta rossa e fiori. Al palato è strutturato, caldo e molto alcolico. Il colore e la pigmentazione sono dovuti alla buccia abbastanza spessa e molto ricca di pruina. In purezza non lo troverete mai, ma in Emilia è una delle grandi risorse dell’enologia locale.