Trattoria Pappa Al Pomodoro Di Pitigliano, La Recensione
La trattoria la Pappa al Pomodoro di Pitigliano è un ristorante accogliente che merita di essere scoperto se state facendo una visita allo splendido borgo di Pitigliano.
Il menu
Ad aspettarvi, dopo una piacevole passeggiata nel dedalo di stradine di questa meravigliosa città della Maremma, troverete una tavola imbandita con grande precisione e i classici della cucina toscana. I piatti imperdibili della tradizione maremmana ci sono tutti: pappa al pomodoro (e ci credo!), pici al ragù di chianina, al cinghiale o anche in versione cacio e pepe, spezzatino, fiorentina, peposo.
Ok, ok, non sono proprio toscani, ma questo twist romano dei pici è spaventosamente buono, inutile negarlo; quindi, i puristi si mettano il cuore in pace, che tanto mangiamo anche i tonnarelli.
Gli antipasti sono buoni e sfiziosi: salumi toscani con una finocchiona spettacolare, crostini al lardo e pepe sapidi e lipidicamente avvolgenti, insalata di porcini e altre piccole proposte classiche che spaziano anche in altre regioni. Niente di trascendentale, ma tutto è confezionato con cura e se li annaffiate con un buon Bianco di Pitigliano DOC farete un abbinamento perfetto.
La carne sia di cinghiale che chianina, ovviamente, riveste un ruolo fondamentale ed è interpretata in maniera classica, senza fronzoli: giustamente si punta sulla qualità e succosità della materia prima e non c’è tanto bisogno di lavorare di fantasia. Spezzatino di cinghiale al ginepro, grigliata, fiorentina, cinghiale e polenta,
Ricordiamoci che la Pappa al Pomodoro di Pitigliano è una trattoria e non ha velleità alcuna di fare cucina gourmet, anzi punta tutto su semplicità, tipicità e prodotti freschi del territorio e di stagione.
Altri capitoli importanti di cui parlare sono funghi come porcini, spugnole e prugnoli, li troverete declinati in tanti piatti, ben fatti, senza fronzoli. Insalate, primi a non finire, (ottime le pappardelle ai porcini), carne come il filetto con porcini e poi crostini misti ai funghi o buonissimi anche i funghi trifolati da accompagnare alla fiorentina.
Nel menu del giorno troverete anche piatti che strizzano l’occhio al turista come l’antipasto classico all’italiana con prosciutto, bufala, rucola e pachino, un’icona conservata sotto domopak della cucina anni 80, ma è comprensibile.
Pitigliano pullula di turisti e gli spazi sono angusti e anche il turista random, soprattutto se ignaro e straniero, va accontentato con quello che si aspetta di trovare. Dopo tutto, tutti dobbiamo sopravvivere, in ogni caso anche questi piatti turistici sono edibili e gustosi, quindi potete optare anche per un’insalata, no problem. La forma è antiquata, ma la sostanza di spessore.
Ehi, ma la pasta dove è finita? Tranquilli, adesso veniamo ai piatti che ci sono piaciuti di più. Tutti fatti in casa, con pasta ruvida e golosa. Pappadelle grosse e rigogliose che sbocciano come rose: splendide quelle al cinghiale e quelle ai porcini.
Gnocchi funghi e tartufo da incorniciare: golosi e pieni di personalità.
E poi veniamo ai capolavori: i pici. Siamo monotoni? Forse, ma questi erano qualcosa di pazzesco, fatti a mano, in casa, lunghi e irregolari, con una consistenza densa, perfetta, elastica, ma soprattutto si sentiva il sapore del frumento.
Erano perfettamente cotti, ma rispetto ai mille che abbiamo provato, questi svettano, sono da podio della Maremma come pici.
E nel menu ci sono tutti i condimenti che meritano, quindi, avrete modo di sperimentare e nessuno rimarrà deluso. Pici all’aglione deliziosi. Cacio e pepe, al tartufo, al pomodoro, al ragù di chianina bianco (strepitoso) e poi il capolavoro che ci ha illuminato d’immenso: i pici con ragù di cinghiale: tra i migliori mai mangiati in tutta la Toscana.
Nota a parte per gli gnocchi con funghi e tartufo: fotonici a dir poco.
I dolci sono classici, con alcune chicche da pasticceria locale, come vuole la tradizione di Pitigliano: da segnalare la crema catalana, ottima per finire con dolcezza il pranzo o i cantucci con Vin Santo Toscano.
La carta dei vini
Semplice, ma molto centrata su cantine locali maremmane. Prezzi corretti, non ci sono brutte sorprese, ma tutto fila liscio. La lista dei bianchi risulta più curata e stimolante, i rossi sono ok.
Servizio e locale
Il locale è molto accogliente, spartana quasi in stile monastico, ma molto luminoso, pulito, a misura d’uomo. Lo spazio è piccolo, ma gestito in maniera intelligente.
L’Oste è una bomba, verace e simpatico, senza peli sulla lingua, pieno di aneddoti e pazienza, quando si è visto entrare una comitiva di 12 persone con 7 marmocchi casinari non ha fatto una piega e ha intrattenuto due tavoli senza battere ciglio, raccontando la storia di Pitigliano, consigliandoci il miglior giro turistico per non perdere tempo.
Sevizio rapido, cortese, efficiente.
Prezzi
Molto onesti e ben calibrati. I piatti sono abbondanti e preparati come si conviene ad una trattoria storica. Sale e pepe sono incisivi e generosamente dispensati, ma senza mai esagerare e sono anche bimbo-proof.