Pizzeria Il Girasole di Batti di Faenza: la recensione
Finalmente siamo tornati a mangiare la pizza della mitica pizzeria il Girasole di Batti a Faenza, in via Giovanni Della Valle, 69, ed è stata una serata perfetta. Prima di tutto l’accoglienza del mitico Batti, vulcanico patron della pizzeria, che con calore e simpatia tutta napoletana ti fa sentire subito a casa e inizia a raccontarti mille aneddoti, le gare di pizza acrobatica che ha fatto, la genesi di molte sue pizze nate da una fantasia incredibile.
L’ambiente è spartano, ma molto pulito, luminoso, arredato con sobrietà e senza fronzoli, qui si viene per mangiare fritti e pizze, non per vedere quanto è lucida l’argenteria. Visto che non si scoppiava dal caldo, ci sistemiamo fuori.
Ordiniamo i fritti e sono buoni, croccanti, asciutti e scattanti, non ungono il palato e sono gustosi, senza appesantire troppo.
Proviamo anche la pizza fritta, come potremmo esimerci? È un bomba, ottima croccantissima fuori, ma subito soffice appena passi allo strato interno, con la giusta quantità di ripieno filante e sapidità.
Le pizze che abbiamo provato: una gluten-free con la bufala, ottima e soffice, ben condita, forse un filo troppo dominante il pomodoro, tuttavia la bufala era cotta alla perfezione e non aveva rilasciato liquido. Anche qui la cottura era magistrale, con una bella crosta dorata e una consistenza perfetta, non facile da ottenere con un impasto di farina di mais e riso.
Poi le due pizze napoletane con cornicione: la Tomino e la Pinocchio. L’impasto napoletano si conferma re assoluto, niente da dire, impeccabile per morbidezza, consistenza elastica e ariosità del cornicione. La prossima volta proveremo le pizze con il cornicione ripieno di ricotta, per questa sera basta, abbiamo incamerato 1000 calorie extra a testa come minimo.
In ogni caso il rapporto tra impasto sottile del fondo, mozzarella e condimenti ancora una volta è preciso e soddisfacente. Prendi la fetta e la chiudi a soffietto e nulla cola fuori, a parte forse qualche goccia di tomino, che con lo speck crea un’armonia immaginifica a tratti onirica.
Nel complesso le pizze napoletane sono ottime, esempi cristallini di come dovrebbe essere la pizza napoletana, sempre sospesa tra la leggerezza e il food porn più sfrenato dei condimenti. In ogni caso non abbiamo riserve alcune a consigliarvi la pizzeria Il Girasole di Faenza, non ha sbagliato un colpo in tutta la serata.
Diciamolo pure: come pizzeria napoletana nei dintorni di Faenza non ha rivali. La pizza di O’Fiore mio è un capolavoro, ma non ha nulla a che vedere con la vera pizza napoletana, quindi non sono esperienze culinarie minimamente paragonabili.
Servizio della pizzeria Il Girasole di Faenza
Veloce, efficiente e molto premuroso. Batti è un grande, mille racconti e un’allegria che è contagiosa. Nonostante la pizzeria fosse piena non ci sono stati rallentamenti e il tempo di attesa non è stato per nulla lungo.
Quanto si spende alla pizzeria il Girasole di Faenza?
Prezzi onesti e accettabili, alcune pizze raggiungono prezzi alti, ma sono giustificati per via della quantità e bontà degli ingredienti. La Tomino era una bomba, costava 9.50 euro, ma li valeva tutti tranquillamente.
Le materie prime sono di ottima qualità, le pizze sono fatte a regola d’arte, il prezzo è onesto, il personale simpatico, premuroso e molto efficiente. Da consigliare soprattutto per chi vuole mangiare una pizza gluten-free di spessore e non solite schiacciatine secche come il deserto del Gobi. La produzione è ovviamente certificata e il laboratorio per pizze per celiaci è separato per evitare ogni contaminazione.
Ma sapete qual è la prova del nove per capire se una pizza è buona? A parte l’elasticità, il sapore, la cottura che era eccellente, quello che stupiva era il profumo dell’impasto. Odorava di farina e non di lievito, era delicato, profumava di pane vero e non di farina bruciata. La prova è superata a pieni voti.