Osteria E’ Parlaminté di Imola: la recensione

La trattoria-osteria E’ Parlaminté è un ristorante storico di Imola, uno di quei posti accoglienti e pieni di carattere e tradizione, dove puoi rifugiarti per passare una serata tranquilla e assaporare i grandi piatti della cucina italiana.
È un’osteria sui generis, non è solo specializzata nella cucina romagnola, anzi i suoi menu travalicano i confini e offrono un sunto coerente e ben studiato della tradizione italiana.
Diciamo che la base di partenza è di matrice romagnola e infatti troverete delle ottime tagliatelle al ragù, cappelletti di artusiana memoria e squisiti tortellini, ma la proposta spazia e osa anche con piatti di mare e alcune proposte iconiche di altre regioni, come la carbonara di mare fanese e le sarde in saor.
Ecco, abbiamo parlato di Artusi e il tema è proprio questo: varietà, ma non frammentazione.
Molti dei piatti che troverete all’Osteria E’ Parlaminté provengono dalla bibbia della cucina borghese italiana. E non c’è nulla di male ad affidarsi a questo erudito enciclopedista che ha raccolto con dovizia di particolari e attenzione la cultura gastronomica di svariate regioni, condensandola in uno splendido ricettario.
Ma non è tutto, i piatti sono solo parte del fascino di questo ristorante. Il bello di questa osteria sono il calore e la cura del dettaglio che richiama atmosfere quasi da Belle Époque. Appena entrate sarete accolti con gentilezza e vi sentirete subito a vostro agio.
Gli arredi, i quadri alle pareti e le stoviglie sono molto eleganti per una semplice osteria. I piatti e i sottopiatti sono stupendi, vere e proprie opere d’arte della ceramica faentina.
Ma non pensate che sia un posto hipster dove si mangia di tutto e un po’, perché questo locale è una colonna portante della ristorazione imolese ed è stato aperto 30 anni fa e non ha mai perso un colpo.
Il menu dell’Osteria E’ Parlaminté
Gli antipasti sono molto spartani e puntano sulla bontà delle materie prime, primi tra tutti i salumi come lardo, culatello e insaccati di mora romagnola. Da provare anche il polpo con patate e pomodorini, il petto d’oca affumicato e un grande classico come baccalà mantecato con polenta.

Tra i primi spiccano le paste ripiene tipicamente romagnole ed emiliane, ma anche i tagliolini neri al ragù di calamari sono squisiti e ci riportano ancora una volta nella laguna veneziana. Se volete provare un piattobrutale, ma dal sapore intenso la gramigna con salsiccia e piselli è un piatto da non perdere. In inverno la pasta e fagioli è di rito.

I secondi rappresentano una raccolta di proposte rustiche da trattoria, piatti semplici e gustosi cristallizzati negli anni 90, niente di strepitoso, ma la sostanza è soddisfacente. Questa parte del menu, se vogliamo definirla così, è la più critica: un tantino obsoleta a livello concettuale. Tutto buono, ma la preparazione è fin troppo semplice: si prende il pezzo di carne, pesce o le verdure e si cuociono senza tante cerimonie.
Castrato e pomodori, calamari alla brace, tartare di tonno, cotechino e purè e finiamo con il piatto migliore, la trippa di vitello alla maniera dell’Artusi.
I dolci sono golosi, fatti con precisione e la giusta dose di fantasia. Nascono non tanto da voli pindarici, ma per esaltare un ingrediente in particolare.
La carta dei vini
Bella la carta dei vini dell’Emilia Romagna con una selezione di veri e propri artigiani. La scelta si concentra su ottimi vini naturali a base Sangiovese, Trebbiano e Albana. Ca dei Quattro Archi, Villa Papiano e Tre Monti svettano su tutti. Le altre regioni d’Italia vantano una piccola selezione abbastanza curata, ma sicuramente non molto ispirata. Il ricarico sul vino è molto onesto, quindi vi aspettano brutte sorprese.
I prezzi
Non è un’osteria cheap and chic, tuttavia non si può definire costosa. Antipasti e primi costano al massimo 12 euro. I secondi sono leggermente più cari, ma stiamo parlando di prezzi calibrati, adeguati alla qualità dei piatti.

Concludendo, non possiamo che promuovere l’Osteria E’ Parlaminté, non sarà un posto dove vige la fantasia o la creatività in cucina o il menu cambia ogni settimana, ma quello che il convento offre è buono. Certo, ci sono piatti stagionali, fuori menu spettacolari, come tagliatelle agli asparagi o piatti a base di funghi, quindi ce ne è per tutti i palati.