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Dalla terra dei mariachi e dei sombreros, arriva una bevanda che ha conquistato i palati di tutto il mondo: la Sangrita. Questa squisita miscela messicana non è un cocktail nel senso tradizionale, ma piuttosto un accompagnamento per la tequila, destinato a essere bevuto in piccoli sorsi alternati per esaltare la complessità aromatica del distillato messicano per eccellenza.
Storia della Sangrita
La Sangrita, che in spagnolo significa “piccola sangria“, è una bevanda tipicamente messicana, nasce e muore qui. La sua origine risale agli inizi del 20° secolo nello stato di Jalisco, lo stesso stato che ha dato alla luce la tequila. Originariamente, la Sangrita era un modo per utilizzare i succhi di frutta rimasti dalla colazione, mescolati con peperoncino per creare una bevanda rinfrescante.
Nonostante il suo nome possa far pensare a una bevanda a base di vino, la Sangrita non contiene affatto alcol. La sua funzione è quella di esaltare il sapore della tequila, creando un equilibrio tra il calore dell’alcol e la freschezza del succo di frutta e del peperoncino.
Ingredienti
- 1 litro di succo di pomodoro
- il succo di 4 arance
- il succo di 2 pompelmi
- il succo di 4 lime
- 4 cucchiai di tabasco
- 2-3 peperoncini jalapeno tritati
- 10 grammi di sale
- 10 grammi di pepe
Procedimento
- Mescolare il succo di pomodoro, il tabasco, il succo d’arancia e il succo di lime in un grande contenitore.
- Aggiungere i peperoncini tritati e mescolare.
- Assaggiare e aggiungere sale a piacere.
- Lasciare raffreddare in frigorifero per almeno un’ora prima di servire per consentire ai sapori di fondersi armoniosamente.
La Sangrita viene tradizionalmente servita in un piccolo bicchiere accanto a un bicchierino di tequila. Ricordate, il segreto è sorseggiare alternativamente la tequila e la Sangrita, per godere appieno del contrasto di sapori. Ovviamente potete accompagnare anche un buone mezcal.