Promesse vs Realtà: Gimbe Smonta il Piano Liste d’Attesa, Solo un Decreto su Sei
Il piano per abbattere le liste d’attesa nella sanità pubblica è fermo. Sei mesi dopo l’entrata in vigore del Decreto Legge 73/2024, solo uno dei sei decreti attuativi previsti è stato approvato, mentre gli altri sono scaduti o addirittura senza scadenza definita.
A lanciare l’allarme è il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che non usa mezzi termini per definire la situazione:
“Le riforme annunciate restano un esercizio retorico se non si traducono in azioni concrete. Intanto, milioni di pazienti restano bloccati in attesa di visite e cure che non arrivano.”
Nonostante le dichiarazioni ottimistiche delle istituzioni, i numeri parlano chiaro: il piano è in stallo e la sanità pubblica rischia di implodere.
Il Decreto che Esiste e Quelli Scomparsi nel Nulla
L’unico decreto attuativo pubblicato è quello sulle modalità di funzionamento della Piattaforma Nazionale delle Liste d’Attesa, pubblicato il 28 ottobre 2024.
Gli altri tre decreti, invece, sono scaduti da mesi:
- Interoperabilità tra piattaforme nazionali e regionali – Scaduto il 30 settembre 2024
- Poteri sostitutivi dell’Organismo di verifica sanitaria – Scaduto il 31 agosto 2024
- Piano d’azione per il rafforzamento dei servizi sanitari nelle Regioni più deboli – Scaduto il 30 settembre 2024
E poi ci sono quelli senza nemmeno una scadenza prevista, ovvero:
- Nuovo sistema di disdetta delle prenotazioni e ottimizzazione delle agende del CUP
- Definizione del fabbisogno di personale per il Servizio Sanitario Nazionale
Secondo Cartabellotta, il vero nodo è proprio quest’ultimo:
“Come prima passo da compiere, dobbiamo concentrarci sull’innalzamento del monte spesa relativo al personale sanitario. Ma la nuova metodologia per calcolare il fabbisogno di personale è ancora ferma. Senza personale, il sistema delle liste d’attesa non migliorerà mai.”
Le Liste d’Attesa: Il Malato Cronico della Sanità Italiana
La situazione delle liste d’attesa in Italia è critica: secondo gli ultimi dati, per una visita specialistica o un esame diagnostico si può aspettare da mesi fino a oltre un anno, costringendo chi può permetterselo a rivolgersi alla sanità privata.
Nel frattempo, gli ospedali e i medici di base sono al collasso, schiacciati dalla mancanza di personale e dalle continue richieste di pazienti che non riescono a ottenere una prestazione sanitaria nei tempi giusti.
Il ritardo dei decreti attuativi significa che le promesse di riforma resteranno solo sulla carta, con il rischio concreto che il problema delle liste d’attesa continui ad aggravarsi nei prossimi anni.
Conclusione: Una Riforma Fantasma
Mentre il Ministero della Salute si mostra fiducioso sui progressi della riforma, la realtà è ben diversa: la burocrazia blocca tutto, le scadenze saltano e i pazienti restano in attesa di cure che non arrivano.
Cartabellotta lancia un messaggio chiaro:
“Non si può giocare sulla pelle dei pazienti. Il DL Liste d’Attesa deve essere attuato subito e in maniera efficace.”
Ma la domanda resta: quanto dovremo ancora aspettare prima che qualcosa cambi davvero?