Meno soldi ai grandi latifondi? Bruxelles studia tetti ai pagamenti diretti nella nuova PAC
La Politica Agricola Comune (PAC) post-2027 si prepara a una svolta significativa: i pagamenti diretti saranno più mirati verso gli agricoltori che ne hanno maggiormente bisogno, con un’attenzione particolare ai giovani, alle aziende a rischio, alle aree con vincoli naturali e alle aziende agricole miste.
È quanto emerge dal documento “Visione strategica per il futuro dell’agricoltura”, pubblicato dalla Commissione Europea, che pone le basi per il prossimo assetto della PAC.
Obiettivo primario: riequilibrare il sostegno economico del settore agricolo in un contesto di risorse limitate, evitando squilibri e garantendo una maggior equità nella distribuzione dei fondi.
Cosa cambia nella PAC post-2027?
Uno degli aspetti centrali della riforma è la ridefinizione dei pagamenti diretti, che rappresentano il primo pilastro della PAC e attualmente assorbono oltre il 70% del budget agricolo dell’UE.
Le principali novità al vaglio di Bruxelles:
- Degressività e capping: verranno introdotti strumenti per limitare i finanziamenti alle grandi aziende agricole a favore di realtà più piccole e vulnerabili.
- Maggior sostegno ai giovani agricoltori: incentivi per il ricambio generazionale e per facilitare l’accesso alla terra.
- Semplificazione degli eco-schemi: le misure ambientali saranno razionalizzate per renderle più accessibili.
- Strumenti per la gestione delle crisi agricole: fondi specifici per eventi climatici estremi, emergenze sanitarie e fluttuazioni del mercato.
- Redistribuzione mirata: i pagamenti diretti saranno calibrati sulle esigenze reali delle diverse categorie di agricoltori.
Christophe Hansen, Commissario europeo all’Agricoltura, ha sottolineato che la riforma sarà cruciale perché “non siamo sicuri delle dimensioni esatte del prossimo bilancio UE a lungo termine e della quantità disponibile per l’agricoltura”.
Le sfide economiche e politiche della nuova PAC
L’agricoltura europea sta attraversando una fase critica, tra costi di produzione in aumento, competizione globale e cambiamento climatico.
Nel 2023, i fondi della PAC hanno rappresentato circa 55 miliardi di euro, pari al 31% del bilancio dell’UE, ma per il futuro l’incertezza sulle risorse disponibili preoccupa gli addetti ai lavori.
In particolare, Bruxelles punta a evitare le distorsioni che hanno caratterizzato le politiche agricole precedenti, dove:
- Il 20% degli agricoltori ha ricevuto l’80% dei finanziamenti.
- Le piccole aziende hanno avuto difficoltà ad accedere ai sussidi.
- Le misure di condizionalità ambientale sono state criticate per la loro complessità burocratica.
Hansen ha evidenziato che “l’attuale sistema di pagamenti diretti deve essere corretto”, e che il principio guida della nuova PAC sarà “un’agricoltura più sostenibile e inclusiva”.