Le Mostre da non Perdere: Da Boldini a Horvitz, In Viaggio Tra Le migliori Rassegne Italiane
Il panorama artistico italiano si anima con una serie di mostre impareggiabili che abbracciano epoche e stili diversi, da Boldini al realismo contemporaneo americano, fino alle opere inedite di Pizzi Cannella e alla prima mostra italiana di Horvitz. Ecco la rassegna delle mostre d’arte da non perdere!
TREVISO
Al Museo Santa Caterina fino al 28 luglio, la mostra “Donna in scena. Boldini, Selvatico, Martini” rende omaggio alla figura femminile nell’arte dal XIX al XX secolo. La rassegna presenta un ritratto vivido di donne influenti e rappresentative dell’epoca, da icone teatrali come Eleonora Duse a figure eminenti della borghesia e nobiltà, attraverso le opere di maestri come Boldini, Grosso, Zandomeneghi, De Nittis e Martini.
MONZA
La Reggia di Monza e i Musei Civici ospitano “800 Lombardo. Ribellione e conformismo, da Hayez a Previati”, curata da Simona Bartolena. La mostra, aperta fino al 31 luglio, esplora il dualismo tra innovazione e tradizione nell’arte lombarda dell’Ottocento con quasi 100 opere che includono dipinti e disegni di Hayez, Faruffini, Cremona, Medardo Rosso, Previati e Segantini, organizzati in sezioni tematiche.
ROMA
“Pizzi Cannella. Le migranti”, in esposizione alle Corsie Sistine di Santo Spirito fino al 27 aprile, presenta 99 grandi tele del 2015, esplorando temi di migrazione e transitorietà. Inoltre, Palazzo Barberini fino al 14 luglio ospita “Effetto notte: Nuovo realismo americano” a cura di Massimiliano Gioni e Flaminia Gennari Santori, una mostra che riflette sulla realtà americana moderna attraverso più di 150 opere.
MILANO
La BiM ospita dal 12 aprile al 30 giugno “Abbandonare il locale”, la prima personale in Italia di David Horvitz che esplora il concetto di tempo e spazio attraverso oltre 20 opere. Questa mostra è realizzata in occasione della 28ª edizione di Miart e curata da Nicola Ricciardi.
Inoltre, dal 10 al 20 aprile, Hub/Art presenta “Monumento privato” di Roberta Busato, una riflessione sullo spazio pubblico e privato in un’installazione performativa di Hannes Egger curata da Guido Musante.