Il pane dell’equità: dopo 20 anni, arriva il contratto unico per i lavoratori del comparto
Dopo oltre due decenni di attesa, il settore della panificazione italiana avrà finalmente un contratto collettivo nazionale unico. Fino ad oggi, la mancanza di un accordo unitario aveva creato incertezze normative e disparità di trattamento per lavoratori e aziende.
L’intesa è stata siglata da Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil, insieme alle associazioni datoriali Assipan Confcommercio e Fiesa-Assopanificatori Confesercenti. Il nuovo contratto coprirà il quadriennio 2023-2026, sostituendo le precedenti frammentazioni contrattuali che rendevano complessa l’applicazione delle regole.
🔹 Chi riguarda il nuovo contratto?
✔️ Dipendenti delle aziende di panificazione, anche per attività complementari e collaterali.
✔️ Personale impiegato nei negozi di vendita al dettaglio di pane, generi alimentari e affini.
✔️ Oltre 80mila lavoratori del settore, finalmente tutelati da un’unica regolamentazione.
SINDACATI: “UN MODELLO COSTRUTTIVO PER IL FUTURO DEL SETTORE”
Le segreterie nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno espresso soddisfazione per il traguardo raggiunto, sottolineando come il nuovo accordo rappresenti un modello di relazioni sindacali basato sul dialogo e sulla partecipazione.
💬 “Questo contratto è un passo fondamentale per dare stabilità e certezze normative a un comparto che conta decine di migliaia di addetti. Ora ci impegniamo a sviluppare le intese attraverso apposite commissioni e a rafforzare la bilateralità del settore”, hanno dichiarato i sindacati.
Oltre alla tutela dei lavoratori, l’accordo mira a modernizzare le relazioni industriali e a favorire migliori condizioni retributive e di welfare aziendale.
UN SETTORE IN EVOLUZIONE TRA TRADIZIONE E NUOVE SFIDE
L’industria della panificazione in Italia è in continua trasformazione. Secondo i dati di Unioncamere, il comparto conta circa 24.000 imprese attive, ma deve affrontare sfide importanti:
⚠️ Aumento dei costi delle materie prime, con rincari su farina, burro e uova.
⚠️ Crisi energetica, che incide pesantemente sui forni e sulle attrezzature da laboratorio.
⚠️ Cambiamento delle abitudini dei consumatori, con una crescente domanda di pane artigianale, senza glutine e biologico.
In questo contesto, il nuovo contratto rappresenta una base solida per affrontare il futuro, garantendo maggiore stabilità ai lavoratori e alle aziende del settore.