Dipendente vegana di Subway vince causa con risarcimento di 13.000 sterline, dopo che il capo le ha sventolato carne in faccia
Una dipendente vegana della catena Subway ha vinto una causa, con un risarcimento di ben 13.000 sterline in un tribunale del lavoro, dopo che il suo capo le ha sventolato carne in faccia, ha servito formaggio a clienti vegani e violato svariate regole igenico-sanitarie.
Il manager della dipendente Kady Reilly, chiamato Himanshu Lahar, le avrebbe sventolato della carne il naso, dicendo “Dai, mangialo, cosa potrebbe succedere?” e dicendole inoltre “Mangia come un uomo e cammina come un toro”.
Insomma, il capo tollerante e benevolo con cui tutti vorremmo ad avere a che fare…
Kady, mamma di due figli, si è lamentata con i capi di RT Management Bridgeton Limited, proprietaria del franchising, dicendo che il signor Lahar aveva più e più volte servito formaggio da latte ai clienti vegani, quando avevano esaurito un’alternativa a base vegetale e si era rifiutato di fornire l’accesso ai servizi igienici ai clienti.
Ma quando le sue lamentele sono state ignorate, la signorina Reilly le ha portate all’attenzione dell’Environmental Health e così è stata licenziata, poco dopo che il consiglio locale aveva condotto un’indagine.
Ora dovrebbe ricevere un risarcimento di 13.000 sterline, dopo che un tribunale del lavoro ha scoperto che è stata licenziata ingiustamente per aver fatto le rivelazioni protette e che i commenti del suo capo andavano contro l’Equality, Act poiché il suo veganismo costituisce una convinzione filosofica.
Il signor Lahar avrebbe anche fatto commenti denigratori sul suo aspetto e quando si è rifiutata di mangiare il cibo a cui era allergica, e ha detto “La NASA dovrebbe rimandarti su Marte”.
La signorina Reilly ha iniziato a lavorare da Subway in una stazione di servizio nella zona di Bridgeton a Glasgow nell’agosto 2020.
Il tribunale di Glasgow, dove si è tenuto il processo, ha appreso che la suddetta Kady Reilly è tutto sommato una buona persona e ha un minimo di credibilità. Non usa prodotti che contengono sostanze animali, alleva i suoi figli come vegani e prende parte ad attivismo pacifico e raccolte di fondi per associazioni di beneficenza per gli animali.
La signorina Reilly ha quindi portato i suoi capi davanti a un tribunale del lavoro, sostenendo licenziamento ingiusto, molestie, detrazioni non autorizzate dai salari e che non aveva avuto pause di riposo ininterrotte.
Al tribunale è stato detto che nel corso del suo impiego il signor Lahar – che era a conoscenza dei suoi problemi di salute – aveva fatto vari commenti, tra cui che era un “esperimento scientifico malriuscito”.
Dopo mille peripezie e i torti subito, giustizia è stata fatta e il giusto risarcimento è stato riconosciuto alla signorina Reilly.