Diagnosi più accurate con l’Intelligenza Artificiale: svolta per il cancro ovarico?
Modelli basati su Intelligenza Artificiale (IA) hanno dimostrato una precisione dell’86% nell’identificazione del tumore ovarico, superando il tasso di accuratezza dell’82% degli esperti umani e del 77% dei medici con meno esperienza. Questi risultati derivano da uno studio pubblicato su Nature Medicine, condotto dal Karolinska Institutet (Svezia) con la partecipazione dell’Università di Milano-Bicocca e 20 centri clinici di otto Paesi.
Un progetto internazionale basato sull’IA
Il team di ricerca ha analizzato oltre 17.000 immagini ecografiche di circa 3.600 pazienti, incluse quelle raccolte presso l’Ospedale San Gerardo di Monza. La tecnologia di IA è stata “addestrata” a distinguere tra lesioni ovariche benigne e maligne, dimostrandosi uno strumento promettente per migliorare la diagnosi e la gestione delle pazienti, soprattutto in contesti in cui scarseggiano operatori altamente specializzati.
Secondo Robert Fruscio, professore associato di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università di Milano-Bicocca e uno degli autori principali dello studio, “le lesioni ovariche sono frequentemente individuate incidentalmente, rendendo cruciale una diagnosi accurata per impostare il trattamento corretto”. Fruscio ha aggiunto che l’IA potrebbe non solo migliorare l’efficienza del sistema sanitario, ma anche favorire una diagnosi precoce, fondamentale per patologie spesso difficili da individuare.
I vantaggi dell’IA nella medicina diagnostica
La ricerca ha dimostrato che l’IA:
- Mantiene un’accuratezza costante, indipendentemente dall’età delle pazienti o dalle apparecchiature ecografiche utilizzate.
- Si rivela un supporto prezioso per i medici meno esperti, migliorando la qualità delle diagnosi anche in contesti meno attrezzati.
- Offre un’opportunità per ridurre le disparità di accesso a diagnosi accurate a livello globale.
Un altro aspetto significativo è che l’IA non sostituisce il lavoro umano, ma lo integra, aumentando la precisione e ottimizzando le risorse mediche.
Il contesto: il carcinoma ovarico
Il tumore ovarico è spesso chiamato il “killer silenzioso” poiché i sintomi iniziali sono vaghi o inesistenti. È la quinta causa di morte per tumore tra le donne, con una prognosi generalmente sfavorevole se diagnosticato in fase avanzata. Secondo i dati dell’OMS, ogni anno vengono diagnosticati circa 300.000 nuovi casi nel mondo, con un alto tasso di mortalità dovuto alla diagnosi tardiva.
Un metodo diagnostico basato sull’IA potrebbe fare una differenza sostanziale, consentendo trattamenti più tempestivi e aumentando le possibilità di sopravvivenza.
Le implicazioni future
Questo studio rappresenta un importante passo avanti per l’applicazione dell’IA nella medicina diagnostica, ma sono necessari ulteriori test e validazioni per implementare su larga scala questi strumenti. Fruscio sottolinea che, con l’ausilio dell’IA, si potrebbe ridurre il tempo necessario per la diagnosi, diminuire i costi sanitari e migliorare l’accesso a cure di alta qualità in aree meno servite.